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Ponte Stretto, Cgil: “Governo ritiri delibera Cipess e riapra confronto su infrastrutture necessarie a Mezzogiorno”

“La Corte dei Conti ha smascherato le forzature di Salvini, confermando gran parte delle criticità da noi rilevate sul rispetto delle direttive comunitarie e sullo spreco di risorse. Chiediamo al Governo un atto di responsabilità: ritiri la delibera Cipess e ponga fine ad un progetto di quindici anni fa, pieno di forzature legislative e tecniche e divisivo per il Paese”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.
“Dopo le richieste di chiarimenti della Commissione europea al Governo sulle procedure di autorizzazione e appalto del progetto, che incorrerebbero in un serio rischio di infrazione come da noi denunciato anche nell’incontro avuto con la Commissione l’11 settembre, – ricorda il dirigente sindacale – arrivano le considerazioni della Corte dei Conti. Si accantoni un progetto che costerebbe oltre 20 miliardi, eliminerebbe migliaia di posti di lavoro, espellerebbe dalle loro abitazioni oltre 500 famiglie e peserebbe come un macigno sulle finanze del Paese”.
“È tempo di riaprire una discussione seria e trasparente sulle infrastrutture urgenti per lo sviluppo della Calabria e della Sicilia. Serve responsabilità – conclude Gesmundo – perché tutti sappiamo che le priorità del Mezzogiorno sono ben altre”.

 

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