“In commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid, abbiamo scoperto dalle parole di un membro del comitato tecnico scientifico che, per rendere conformi mascherine che in realtà potevano anche non esserlo, bastava una semplice richiesta della documentazione da parte del Cts alla casa madre, nel nostro caso alla Cina. Nessuno, però, che controllasse effettivamente se quanto richiesto fosse vero oppure no. Nessun ente controllore, nessun organo che nei fatti si accertasse della validità e autenticità di questa documentazione. Semplicemente sconvolgente. Lo dico da operatore sanitario, prima ancora che da parlamentare, che in quegli anni ha affrontato da molto vicino l’emergenza con i mezzi che avevamo a disposizione e che adesso, viene il dubbio, forse non erano adeguati alle esigenze di chi ogni giorno si è speso, talvolta anche perdendo la vita, per salvare quella degli altri. Dobbiamo sapere se alcuni decessi tra i pazienti, tra i medici e tra gli infermieri, potevano essere evitati se solo qualcuno all’epoca avesse controllato che i dispositivi fossero a norma e adeguati alla gestione del Covid. Va fatto un grandissimo lavoro di raccordo, affinché la Commissione arrivi velocemente alla verità. Lo dobbiamo a tutti i pazienti e a chi ci ha lasciato nel pieno dell’emergenza sanitaria”.
Lo dichiara la deputata della Lega Simona Loizzo, capogruppo in commissione Affari Sociali e in commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid.