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Vertenza Tis, Fragomeni: “I tirocinanti non sono costi da tagliare, ma risorse indispensabili per gli enti”

«Affrontare la situazione dei 4.200 lavoratori del bacino dei Tirocinanti d’Inclusione Sociale solo in termini di contenimento dei costi rischia di non far cogliere il valore del loro contributo: ciascuno di loro ha maturato un’esperienza significativa all’interno degli enti in cui opera, rappresentando una risorsa importante da riconoscere e valorizzare. Ecco perché nessuno meglio dei sindaci può avere  a cuore le sorti di ogni singolo tirocinante e ne conosce potenzialità e prospettive di inserimento stabile nella pianta organica».

È quanto dichiara la vice presidente di Anci Calabria e sindaco di Siderno Mariateresa Fragomeni, intervenendo nel dibattito regionale sulla vertenza dei Tis.

«L’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese – sottolinea Mariateresa Fragomeni – ha riconosciuto che il contributo una tantum di 25.000 euro previsto per l’assunzione dei lavoratori nei Comuni potrebbe rivelarsi non sufficiente, facendo riferimento a una copertura pari al 50% del costo salariale per i prossimi tre anni. In questo senso – prosegue il sindaco di Siderno – è auspicabile un ripensamento dell’intero impianto, volto a prevedere ulteriori strumenti di supporto che consentano ai Comuni, spesso alle prese con risorse finanziarie limitate, di offrire reali prospettive occupazionali. È fondamentale, inoltre, che i sindaci vengano coinvolti in un processo di concertazione stabile e condiviso, finalizzato non solo alla definizione di un percorso di stabilizzazione sostenibile, ma anche all’inserimento strutturato dei lavoratori all’interno delle piante organiche, valorizzando le competenze maturate e riconoscendo il contributo quotidiano che continuano a offrire, spesso con orari ridotti e indennità non adeguate a garantire una vita dignitosa».

Mariateresa Fragomeni afferma altresì che: «Basta osservare da vicino il lavoro quotidiano svolto nei Comuni e ascoltare le storie di ciascun tirocinante che, ogni mattina, raggiunge il proprio posto con impegno e serietà, nonostante una condizione di continua precarietà, per comprendere il senso di frustrazione e stanchezza di fronte a promesse disattese e slogan elettorali. Dopo anni di rinnovi all’ultimo momento, legati a progetti e convenzioni temporanee, questi lavoratori chiedono con forza un contratto adeguato e uno stipendio che restituisca loro dignità e diritti.

Per questo, è fondamentale che la Regione avvii un percorso di concertazione con i sindaci, attraverso Anci Calabria, per costruire insieme una strategia di stabilizzazione sostenibile, che consenta anche ai Comuni di garantire standard adeguati nell’erogazione dei servizi».

Aggiunge, in conclusione:  «Sono certa che l’assessore Calabrese, avendo ricoperto il ruolo di sindaco, conosca bene il valore di questi lavoratori all’interno della macchina comunale e che quindi si adopererà per individuare le soluzioni migliori. Mi auguro quindi, da subito, che, pertanto, anche ANCI Calabria venga coinvolta stabilmente ai tavoli di confronto, poiché saranno proprio i Comuni a farsi carico, in concreto, delle ricadute di ogni decisione».

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