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Area contaminata Crotone-Cassano-Cerchiara, Bruni: “Eni rispetti quanto deliberato dalla Conferenza dei servizi”

“I cittadini dell’area contaminata di Crotone, Cassano allo Ionio e Cerchiara continuano ad ammalarsi e a morire senza che si porti a compimento la tanto attesa fase di smaltimento dei rifiuti e la bonifica di tale area, riconosciuta come sito di interesse nazionale (Sin) per la sua pericolosità. Per questo motivo ho presentato una mozione in Consiglio regionale a firma di tutti i capigruppo, prontamente approvata all’unanimità nel corso dell’ultima seduta, con la quale impegniamo il Presidente della Giunta a coordinarsi con le istituzioni coinvolte per contrastare, anche in sede giudiziaria, il tentativo della società Eni di tombare i rifiuti sul nostro territorio”.

Lo scrive, in una nota, Amalia Bruni, del Pd, vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale. “La bonifica dell’area – aggiunge – è già stata riconosciuta da una sentenza del Tribunale di Milano passata in giudicato con cui l’Eni è stato condannato al pagamento di 72 milioni di euro per il danno ambientale provocato. La Conferenza dei servizi del 9 febbraio scorso, convocata dal Ministero, ha deliberato che i rifiuti debbano essere trasferiti fuori dal territorio calabrese, bocciando l’idea dell’Eni di tombarne una parte nel sito industriale e spostare il resto in una discarica privata nella zona di Papanice. Non ci sono compromessi accettabili, considerato che le popolazioni residenti nel Sin Crotone, Cassano e Cerchiara registrano allarmanti dati di rischio per la salute a causa delle esposizioni ambientali, dimostrati tra l’altro dallo studio Sentieri, promosso dall’Istituto superiore di sanità di concerto con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente): aumento di tumori, mortalità prematura, maggiore ospedalizzazione per tumori in età giovanile dai 0 ai 29 anni, a cui si aggiunge il fatto che si tratta di territori segnati da un alto livello di deprivazione socioeconomica, condizione che incide negativamente sulla qualità di vita e salute”.

“La mozione approvata – dice ancora Amalia Bruni – impegna, dunque, il presidente Occhiuto ad impiegare tutte le sue forze per tutelare la salute pubblica, anche in sede governativa con i ministeri coinvolti, ed a sollecitare il governo per la nomina del Commissario del Sin Calabria. Il business e la speculazione commerciale hanno già creato irreparabili danni a questi territori. Da calabresi non possiamo accettare che l’inquinamento ambientale continui a rappresentare una costante minaccia alla salute umana, in una terra in cui la sanità è già messa a dura prova da numerose problematiche”.

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