Nel 2022 il mercato delle compravendite di immobili ad uso abitativo ha registrato un calo rispetto al 2021: sono state rilevate 589.486 compravendite rispetto alle 628.137 del 2021. Il calo del 5,69% e’ concentrato nella seconda parte dell’anno, quando gli scambi sono passati da 303.375 (I semestre) a 286.111 (II semestre).
Lo rileva l’ultimo Rapporto dati statistici notarili. Restano al Nord i maggiori volumi di transazioni: la regione nella quale sono stati scambiati piu’ immobili rimane la Lombardia con il 19,31% del totale dell’intero territorio nazionale, ma con una diminuzione del 3,74% tra I e II semestre. Seguono il Piemonte con il 9,12% e il Veneto con il 9,09%.
Le regioni che hanno fatto registrare il maggiore aumento sono state la Calabria che ha segnato + 9,41% e la Basilicata +8,33%, mentre la Puglia ha fatto registrare il calo piu’ alto di transazioni: -8,07%. Il 2022 vede, soprattutto nell’ultima parte dell’anno, un rallentamento dei mutui destinato sicuramente a protrarsi anche per tutto il 2023.
Nonostante, infatti, i numeri dell’anno si siano dimostrati ancora superiori a quelli registrati pre-pandemia (con piu’ di 435.000 mutui registrati nel 2022, a fronte di circa 396.000 nel 2019) si e’ assistita a una prima battuta d’arresto rispetto al 2021, anno in cui ne erano stati registrati oltre 448.000. Il calo del 2022 sul 2021, di circa il 3%, trova la propria genesi nei mesi di novembre e dicembre (mesi nei quali notoriamente e’ sempre stato piu’ alto il ricorso al credito, quindi caratterizzati dal compimento del maggior numero di operazioni, che invece nel 2022 hanno registrato importi erogati perfino inferiori a mesi quali marzo, aprile e maggio dello stesso anno).
Il dato, spiega il Notariato, va inevitabilmente messo in correlazione con la politica della Bce sul rialzo dei tassi di interesse. Nel secondo semestre il capitale erogato si riduce con punte di oltre il 20% per i mutui di importo fino a 50.000 euro e di oltre il 30% per i mutui tra i 450.000 e 500.000 euro.
Il totale erogato nel 2022 dagli Istituti di credito per finanziamenti ipotecari ha raggiunto quasi i 71 miliardi di euro rispetto ai 69,6 miliardi di euro del 2021, nonostante nel secondo semestre si registri un calo del 16% rispetto ai primi 6 mesi dell’anno e la diminuzione del numero di operazioni. Andando ad analizzare le tipologie dei finanziamenti emerge che le operazioni di surroga sono calate, tra il primo e il secondo semestre 2022 di oltre il 27% e sono dimezzate in termini assoluti rispetto al 2021 perche’ evidentemente i tassi di interesse erano ancora buoni.