«L’attività di controllo svolta dalla sezione regionale della Corte dei Conti per la Calabria sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri, adottate nelle leggi approvate dalla Regione nell’anno 2021, rappresenta un importante ausilio alle assemblee consiliari nell’esercizio delle funzioni amministrative e legislative e per prevenire squilibri di bilancio».
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti alla conclusione della seduta congiunta della II Commissione “Bilancio” e della Commissione speciale di Vigilanza.
«Naturalmente la politica e la maggioranza di governo debbono attivarsi coerentemente tenendo conto e soprattutto valorizzando l’aspetto del controllo che riveste natura collaborativa – prosegue il consigliere regionale Mammoliti – In tale direzione auspico che le criticità accertate (frequente ricorso alla tecnica legislativa della novellazione e della proroga dei termini, solo 5 leggi su 48 hanno ottenuto il parere della Commissione bilancio, l’entrata in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in contrasto con l’art 41 dello Statuto e le relazioni di accompagnamento delle proposte di legge risultate spesso generiche e sintetiche) servano a stimolare un diverso metodo di redazione e approvazione delle leggi coerente anche con lo Statuto e il regolamento interno del Consiglio regionale».
«Se a queste difficoltà – conclude Mammoliti – aggiungiamo che il Consiglio è stato esautorato dalla prerogativa di procedere alle nomine e alle designazioni di propria competenza nei vari organi possiamo tranquillamente affermare che ancora c’è tantissimo lavoro da mettere in atto per ottenere maggiore trasparenza, oculatezza e correttezza nell’azione amministrativa e legislativa della regione. Pertanto è auspicabile cogliere pienamente il monito della Magistratura Contabile evitando la reiterazione delle criticità accertate. A sostegno di queste argomentazioni sono intervento oggi nella Commissione Vigilanza e Bilancio appositamente convocate in forma congiunta sottolineando anche l’aspetto politico-istituzionale, non marginale, che la Presidenza della Commissione Vigilanza non a caso venga riconosciuta, di solito, all’opposizione».