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Medici cubani, il post di un chirurgo: “Occhiuto offensivo, sanità pubblica non crede in me”. Risponde l’Asp di Vibo: “Pronti ad assumerla, ma serve almeno una Pec”

“In qualità di giovane medico calabrese, tornata dalla Lombardia nella mia amata Calabria, mi sento gravemente offesa dalle sue dichiarazioni. ‘I medici cubani fiori all’occhiello dei paesi caraibici’”. Lo ha scritto in un post sui propri canali social, un giovane medico chirurgo, Alessia Piperno, in merito all’accordo tra la Regione Calabria e il governo cubano per l’arrivo sul territorio di 497 medici.

“Piuttosto dovrebbe pensare all’orgoglio di noi medici calabresi che nonostante le importanti difficoltà della nostra sanità, spinti dall’amore incondizionato per la nostra terra, decidiamo di tornare per metterci al servizio di chi sta male e per garantire quel minimo di aiuto alla sanità pubblica che è bene prezioso di tutti.

“Le ricordo- scrive il medico – che i contratti proposti a noi sono della validità di soli 3 mesi, spesso anche in libera professione, a differenza dei 3 anni di chi viene da Cuba. Ma d’altronde sono loro il fiore all’occhiello. Per tutti noi, dopo 3 mesi si vedrà.

Io abito a Vibo Valentia e le uniche proposte che ho ricevuto sono a tempo determinato ed in libera professione. Le propongo a questo punto con i soldi da me versati durante gli anni universitari (affitto, vitto, tasse varie) di pagare i geni caraibici. Noi probabilmente siamo troppo incapaci per Lei per meritare una stabilizzazione. E così sia.

‘Abbiamo fatto bandi per posti a tempo indeterminato e manifestazioni d’interesse che sono andati deserti’. Io personalmente ho protocollato la mia manifestazione d’interesse da mesi ormai e per ben due volte (perché una non bastava) eppure le balle di fieno le ho viste io, non Lei. Ed ancora mi chiedete domande, domandine, curriculum ed autocertificazioni. Ma non avevate urgente bisogno? Ormai sono mesi che va avanti la mia personale disavventura. Chi mi ha valorizzata, chi ha creduto in me, chi ci tiene ad avermi nel suo staff medico è la tanto criticata sanità privata. A lei va la mia gratitudine ed il mio incondizionato appoggio. Sono meritevole di lavorare in Lombardia (regione che mi ha accolta con orgoglio), di occuparmi di un reparto di alta (e posso dirlo a gran voce) chirurgia nell’ambito privato, persino di aiutare il pronto soccorso della mia città (ma, ripeto, in libera professione e dopo 3 mesi non si sa), ma non sono meritevole di stabilizzazione nella sanità pubblica. E poi vi chiedete per quale motivo ragazzi formati scappano fuori dalla Calabria”.

LA RISPOSTA DELL’ASP DI VIBO VALENTIA. Al post, diventato virale, ha risposto Giuseppe Giuliano, commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

“Occorre fare alcune puntuali precisazioni”, ha scritto in una nota Giuliano. “La dottoressa è presumibilmente già assunta a tempo indeterminato presso una struttura sanitaria privata del vibonese, e ad inizio agosto 2022 ha deciso di candidarsi – evidentemente per affiancare un secondo lavoro alla sua occupazione principale – ad un incarico di tre mesi bandito dall’Asp di Vibo Valentia: si trattava di un contratto da libero professionista retribuito circa 60 euro all’ora, 480 euro al giorno (molto più della paga normale di un medico). Cercavamo tre medici, ci è arrivata la sola richiesta della Piperno.

Quando la dottoressa ha presentato la domanda c’è stata una oggettiva impossibilità dell’amministrazione ad accoglierla.

Il motivo? Ci è pervenuta – tra l’altro in una mail sbagliata, diversa da quella utilizzata dall’Asp per gestire le candidature – una lettera scritta a mano, mandata fuori termine rispetto alla data di scadenza dell’avviso, senza alcuna indicazione in merito alla specializzazione, e senza allegati il Curriculum vitae né alcun documento d’identità.

Ovviamente un’Azienda sanitaria non può assumere sulla parola, o basandosi esclusivamente su un foglio bianco scritto a mano.Per tale ragione la dottoressa è stata contattata e abbiamo chiesto l’invio della documentazione necessaria tramite Posta elettronica certificata.La risposta? ‘Non ho la Pec’.

Nonostante ciò questa Azienda sanitaria, proprio in virtù della carenza di personale medico che affligge tutto il nostro territorio, ha fatto i salti mortali per inserire in organico, per i tre mesi previsti dall’avviso, la dottoressa Piperno, e – nonostante le difficoltà causate solo dalla diretta interessata – ci stiamo riuscendo: aspettiamo ancora la domanda corretta e il Cv.

Questa la cronistoria di quanto accaduto nelle scorse settimane. Non si tratta di burocrazia, bensì di rispetto basilare della legge e di legittimità degli atti.

Quanto al resto del post, al momento ci sono diversi bandi per posti a tempo indeterminato presso la nostra Asp.

Lunedì chiameremo nuovamente la dottoressa Piperno e le daremo le linee guida per presentare – se è in possesso dei titoli necessari – le relative domande di partecipazione: siamo pronti ad assumerla. Sperando che nel frattempo si sia dotata di una casella di Posta elettronica certificata”.

 

 

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