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Campo Calabro, una comunità in festa per Sant’Antonio: fede, memoria e partecipazione

È stata una festa di Sant’Antonio diversa da tutte le altre, quella vissuta dal 6 al 13 luglio 2025. Diversa perché più intensa, più partecipata, più sentita. Una settimana intera all’insegna della devozione, della memoria e del senso di comunità, che ha saputo unire generazioni, cuori e mani attorno a un’unica grande identità collettiva: quella della fede popolare e dell’amore per le tradizioni.

Organizzata dalla congrega di Sant’Antonio con il consueto impegno del gruppo direttivo, dei volontari e di tanti cittadini, l’edizione di quest’anno ha lasciato un segno profondo nella vita del paese. A guidare spiritualmente il cammino sono stati tre figure molto care alla comunità: Don Francesco Megale, Don Nino Palmenta e Don Domenico Greco. I loro interventi, le celebrazioni e i momenti di riflessione hanno alimentato il cuore religioso della festa, mantenendo saldo il legame tra la dimensione liturgica e quella popolare.

Accanto a loro, come guida simbolica e affettuosa, il priore Santo Antonio Nostro, che ha rappresentato non solo l’autorità religiosa della congrega ma anche lo spirito familiare di una festa che appartiene a tutti. Mai come quest’anno, però, la festa è stata anche momento di memoria condivisa. È stata infatti la prima edizione senza Franco Martorano, figura storica della comunità e colonna portante della congrega. La sua assenza è stata sentita da tutti, ma il suo ricordo ha riscaldato ogni momento della festa.

A lui sono stati dedicati pensieri, preghiere, silenzi e parole. A lui è stato rivolto l’affetto discreto e commosso di chi, negli anni, ha imparato a considerarlo una guida, un amico, un esempio. “Franco è stato con noi in ogni istante”, hanno detto in molti. E in effetti il suo spirito sembrava aleggiare nelle processioni, tra i volti sorridenti dei giovani, nei canti serali, nei gesti semplici della gente.

Non sono mancati i momenti di svago e di aggregazione, che hanno arricchito le serate e dato respiro alla festa. Tornei sportivi, giochi tradizionali, musica dal vivo e attività ricreative hanno coinvolto soprattutto i più giovani, veri protagonisti dell’edizione 2025. Un segnale forte, questo, di una comunità che guarda avanti, che investe sulle nuove generazioni, che rinnova il senso della tradizione rendendola viva, attuale, inclusiva.

La partecipazione popolare è stata straordinaria. Ogni evento, piccolo o grande, ha visto la presenza attiva dei cittadini: chi ha collaborato dietro le quinte, chi ha offerto il proprio tempo e le proprie competenze, chi ha semplicemente partecipato con il cuore e con la presenza.

“È stata una settimana intensa, commovente, piena di vita. Siamo stanchi ma felici”, ha dichiarato uno dei volontari al termine dell’ultima serata. E il sentimento è stato condiviso da tutta la congrega, che ha voluto ringraziare pubblicamente ogni singola persona che ha reso possibile la realizzazione della festa.

“Grazie alla comunità di Campo Calabro – si legge nella nota conclusiva – per l’affetto, il calore e la collaborazione. Questa festa è il frutto dell’impegno di tanti, ma soprattutto dell’unità di un popolo che, nel nome di Sant’Antonio, sa ancora ritrovarsi, riconoscersi, camminare insieme.”

La festa si è conclusa domenica 13 luglio con la solenne processione per le vie del paese, seguita dalla tradizionale benedizione e da uno spettacolo musicale che ha simbolicamente chiuso la settimana. Ma l’eco di questi giorni resta vivo: nei racconti, nelle fotografie, negli abbracci, nei canti. Resta nella memoria collettiva di una comunità che, ancora una volta, ha saputo dimostrare di essere molto più della somma delle sue parti.

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