La “Festa del Biondo Tardivo” di Trebisacce si riconferma un successo. Arrivata alla sua undicesima edizione ha visto la massiccia presenza di produttori ma anche di tantissimi curiosi.
Si è trattato di una due giorni molto particolare ricca di stand che hanno raccontato l’agrume e il suo tipico colore arancione sotto diverse forme, ritrovandolo fra i prodotti artigianali, come la ceramica, l’oggettistica, i filati tradizionali. Numerosissime anche le proposte enogastronomiche preparate con il “biondo tardivo”, il tutto allietato da buona musica e divertimento.
Da ogni angolo della cittadina si è respirato un profumo intenso di arancia, di quel “Biondo Tardivo” che è peculiarità di questo territorio. L’undicesima edizione è stata un’occasione di festa ma anche di riflessione con incontri istituzionali volti a ragionare su come rendere questo agrume il vero protagonista dello sviluppo di tutto il territorio.
Fra gli intervenuti il sindaco di Trebisacce, Alex Aurelio, il presidente di Assopec, Nicola Perrone, e il presidente dell’associazione “Fatto in Calabria”, Katia Oliva. «Ho apprezzato molto il lavoro attivo degli organizzatori rendendo bella la giornata da vivere per le strade del paese e avendo la partecipazione di molti visitatori che hanno giudicato molto positivamente il prodotto e tutto il contesto» – ha detto Oliva ringraziando il sindaco ed il presidente di Assopec per l’invito e l’ospitalità.
«L’associazione Fatto in Calabria – ha continuato la presidente Katia Oliva – vuole tracciare un solco caratterizzato dall’esclusività del prodotto “Il Biondo di Trebisacce” quale eccellenza del territorio calabrese, favorendone lo sviluppo extraregionale con un supporto attivo ed efficace. Stiamo realizzando una strategia che riesca ad impattare positivamente sul tema della diffusione di tutte quelle piccole eccellenze che danno un valore aggiunto ai territori. Certamente per promuovere il territorio bisogna comunicare le proprie peculiarità in maniera eccellente coinvolgendo le comunità e qui a Trebisacce con il biondo tardivo lo si sta facendo davvero benissimo». Oliva ha poi affrontato i temi importanti della stagionalità nonché della capacità produttiva di questo agrume.
«Se si vogliono raggiungere risultati di rilievo è sicuramente necessario aumentare la disponibilità dei terreni destinati alla coltivazione del biondo tardivo. 70 ettari sono un po’ pochi» – ha detto Oliva auspicando una maggiore produzione.
«Come “Fatto in Calabria” – ha poi concluso Oliva – lavoreremo affinché si possa produrre di più, così come lavoreremo con l’obiettivo di far trovare spazi commerciali anche all’estero».