“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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A Cerisano si discute di cooperazione e legalità

“La bellezza vista come unico strumento contro la rassegnazione” è il grido unanime con cui si è concluso l’incontro sulla Cooperazione sociale e legalità, organizzato dal Circolo Serre Cosentine di Legambiente, con la partecipazione di Alessando SCAZZIOTA, Presidente della Cooperativa Sociale “ARCADINOÈ”, Don Ennio STAMILE, referente regionale di “LiIBERA CALABRIA”, Irene BENEDETTO, referente del Progetto diocesano”POLICORO”. Un incontro partecipato, moderato da Andrea AZZINNARO, Presidente del Circolo, e concluso da Don Alfonso VULCANO, Parroco di Cerisano.
Un messaggio di speranza, a partire dalla testimonianza di Alessandro Scazziota, che ha rimarcato l’importanza di creare sinergie con il territorio e fare rete per inseguire gli obiettivi che ci si prefigge.
Irene Benedetto è entrata nel merito degli aspetti tecnico/amministrativi relativi alla gestione d’impresa per le cooperative sociali.
Don Ennio Stamile, ha raccontato la sua esperienza in Libera, soffermandosi sul tessuto sociale calabrese, fortemente impregnato di una matrice mafiosa, che si riflette nella vita di tutti i giorni, degli atteggiamenti tipici della nostra società, degli stereotipi che dominano le nostre esistenze e di come attraverso il coraggio, la determinazione e la fatica potremmo cogliere la bellezza del creato. Nelle battute conclusive dell’incontro, Don Alfonso Vulcano ha rimarcato le responsabilità del governo centrale, che in 160 anni ha accentuato il divario tra Nord e Sud, lasciando le nostre regioni sempre più povere, e dando modo alle mafie di insinuarsi a tutti i livelli creando una cultura basata sull’evasione fiscale, sull’incentivazione del “nero”. Parole forti che lasciano il segno. Parole necessarie a scuotere gli animi e incentivare i giovani a risorgere da un torpore quasi pilotato dalle istituzioni per meglio soggiogare i più deboli. Che cos’è la mafia? La mafia non è nient’altro che un pensiero che soggioga, compra per un piatto di lenticchie, ti tiene a bada e buono, ti plagia e diventi suo. Se la gente ha paura di partecipare e di mettere un like, tutto ciò come può essere definito ?
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