“Anche quest’anno su buona parte del territorio metropolitano imperversano gli incendi innescati quasi sempre volontariamente e favoriti dalle condizioni meteorologiche. Gli effetti a breve e lungo termine sono ben noti: devastazione di boschi e coltivazioni, morte di fauna selvatica e d’allevamento, distruzione di infrastrutture, aumento di CO2 nell’aria, maggiore rischio di frane e alluvioni.
Il contrasto agli incendi boschivi non è semplice, ma si deve comunque basare sulla prevenzione del fenomeno e avvalersi di un servizio di lotta attiva efficiente ed efficace. Purtroppo, come da anni evidenziato dalla Federazione metropolitana di Europa Verde, attraverso documenti e appelli rivolti alle istituzioni (l’ultimo del 22 giugno u.s.), il servizio antincendi boschivi della Regione Calabria è molto carente, e anche per 2023, come illustrato dal relativo PIANO AIB, presentava una serie preoccupante di criticità.
La lotta attiva deve iniziare da un sistema di avvistamento capillare realizzato da vedette (oppure da vettori che sorvolano il territorio), e all’avvistamento deve seguire un intervento di spegnimento da terra tempestivo che impedisca la propagazione del fuoco. Pertanto, il supporto dei mezzi aerei nazionali e regionali dovrebbe essere quasi esclusivamente di supporto all’intervento da terra. Ma il Piano della Regione precisava che il personale degli avvistatori e delle squadre di pronto intervento si sarebbe dovuto integrare, previa specifica formazione, perché i sopraggiunti limiti di età e l’inidoneità sanitaria ne ha comportato anno dopo anno un depotenziamento e che molte postazioni erano state per questo soppresse. Infatti, come riportato vaste aree sono completamente scoperte e quindi le squadre non garantiscono un intervento immediato e adeguato in funzione degli elementi naturali a rischio”. Più chiaro di così…
I numeri del piano AIB 2023 (prima delle visite mediche di idoneità degli operatori) rivelavano che per il territorio metropolitano sarebbero stati disponibili poche centinaia di operatori per l’avvistamento e per lo spegnimento. Per fare un esempio concreto: il comune di Reggio che ha 9.000 ettari di superfice boscata avrebbe dovuto avere a disposizione appena 4 avvistatori e 7 operai regionali addetti allo spegnimento.
E’ noto che le autopompe de Vigili non possono arrivare e muoversi agevolmente nelle zone impervie (caratteristica del territorio metropolitano) dove invece dovrebbero avere supporto da squadre esperte che possano attaccare manualmente l’incendio e procedere poi alle indispensabili bonifiche per evitare una ripresa delle fiamme.
Capitolo organizzazioni di volontariato: la Regione avrebbe dovuto già da tempo individuare le associazioni in possesso dei requisiti necessari e sottoscrivere le convenzioni per poi disporne l’utilizzo.
Anche per i mezzi, il Piano evidenziava carenze, infatti recita negli anni scorsi il servizio ha risentito sia della mancanza del numero necessario di autobotti per rispondere alle richieste, sia della mancanza di un idoneo numero di mezzi di trasporto collettivo… In alcuni casi tale carenza non ha consentito l’attivazione del presidio esponendo l’intera area di pertinenza a un rischio elevato. Rivelazione preoccupante…
In conclusione, viste le criticità emerse, è opinione di Europa Verde che sarebbe utile che la Regione Calabria e la Prefettura informino le amministrazioni locali e la popolazione almeno sul numero di vedette e di operai addetti allo spegnimento effettivamente dislocati sul territorio, se le squadre istituite abbiano mezzi di trasporto efficienti e sufficienti, quanti mezzi antincendio sono operativi, e se sia stata fatta la manutenzione dei punti di approvvigionamento idrico. Sarebbe poi interessante sapere se e quali sistemi di video sorveglianza siano stati davvero disposti, quanti droni e ultraleggeri per l’avvistamento sono stati veramente attivati, e la reale dislocazione degli aerei e degli elicotteri. Sarebbe anche utile conoscere lo stato delle procedure di attivazione delle squadre di volontari e la loro consistenza”.
Lo afferma, in una nota, Gerardo Pontecorvo, portavoce della Federazione metropolitana di Europa Verdi/Verdi.