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La lunga agonia dell’aeroporto di Reggio Calabria, un 2022 da incubo: 200mila passeggeri, traffico quasi dimezzato e voli pieni ‘solo’ al 60%

di Walter Alberio – Lamezia Terme riparte, Crotone migliora, Reggio Calabria sprofonda. Si potrebbe sintetizzare così, nello spazio di un tweet, lo stato dei tre aeroporti calabresi certificato dalla Sacal nel bilancio d’esercizio 2022 approvato nei giorni scorsi.

Al 31/12/2022, la società di gestione degli scali della regione registra una perdita d’esercizio pari a  – 2 milioni 484mila 775 euro. Così come accaduto mediamente a livello nazionale, anche la Calabria non è riuscita a raggiungere i livelli pre-pandemia. L’anno precedente va difatti confrontato con il 2019, accantonando per ovvi motivi gli anni caratterizzati da lockdown ed emergenza sanitaria: il volume di traffico passeggeri ha subito quindi una flessione del -15%. In controtendenza solo il cargo con una crescita pari al 78%. “Una riduzione che si è mantenuta costante nel corso dell’anno con uno spin nel mese di dicembre che ha segnato un +5% nel volume di traffico passeggeri”.

Considerando il 2022 come un anno di transizione dall’emergenza alla “normalità”, il calo potrebbe apparire fisiologico. Tuttavia, i segnali che arrivano da ciascuno degli aeroporti calabresi sono diversi e da interpretare in maniera differente. Sarà la stessa Sacal, nel documento di bilancio, a disegnare luci e ombre sul futuro del sistema aeroportuale calabrese. Se Lamezia, infatti, dimostra “grande capacità di ripartenza” e Crotone, grazie a Ryanair, supera addirittura il traffico pre pandemia, il “Tito Minniti” di Reggio Calabria perde oltre 160mila passeggeri, dimezzando quasi i numeri del 2019 (-45% circa)

  • LAMEZIA – AEROPORTO INTERNAZIONALE SANT’EUFEMIA

“L’aeroporto di Lamezia Terme chiude il 2022 con un incremento rispetto all’anno precedente pari al 54%. I passeggeri in transito sono stati 2.622.535 contro i 1.706.699 del 2021 ed i 2.978.110 dell’anno 2019. Nel dettaglio, i passeggeri nazionali sono stati 2.080.055 (+46%) rispetto ai 1.427.691 del 2021 e contro i 2.207.810 del 2019. Relativamente al comparto internazionale, nel 2022 sono stati 532.813 (+96%) rispetto ai 271.708 del 2021 e contro i 763.316 del 2019. Anche i movimenti hanno registrato lo stesso trend con un incremento del numero dei movimenti di 4.484 unità pari al 24% ed un load factor medio del 76%.

Il mese più trafficato del 2022 è stato agosto con 308.344 e 2.201 movimenti: nel 2019 erano stati 349.142 nel 2021 269.833”.

“Numeri a dimostrazione – evidenzia Sacal della grande capacità di ripartenza dello scalo lametino”.

“È stata ancora Milano Malpensa la rotta più trafficata, con 695.451 passeggeri in transito, seguita da Milano Orio Al Serio, con 308.205, e da Roma Fiumicino, con 240.561 passeggeri.

Per quanto riguarda, invece, le rotte internazionali, è stata Londra Stansted la destinazione più trafficata, con 48.572 passeggeri, seguita da Düsseldorf (43.637) e Monaco (37.653).

“Il 2022 è stato, quindi, l’anno di una ripresa rilevante anche se in certa misura altalenante e che ha sofferto, ancora delle varie ondate della pandemia e della critica situazione geopolitica. Di fatto ciò si è tradotto in una forte ripresa del settore domestico ed una meno vigorosa ripartenza sul fronte internazionale”.

  • REGGIO CALABRIA -AEROPORTO DELLO STRETTO “TITO MINNITI”

“L’aeroporto di Reggio Calabria chiude il 2022, in termini di traffico passeggeri, con un incremento rispetto all’anno precedente pari al 37%. I passeggeri in transito sono stati 201.061contro i 146.612 del 2021 ed i 364.062 dell’anno 2019”.

“Il Tito Minniti può essere definito, all’interno del sistema Aeroportuale Calabrese, lo scalo meno resiliente”, sottolinea la società di gestione. 

Per motivare “la minore capacità di ripresa dello scalo Tito Minniti (rispetto al 2019)”, Sacal individua due fattori: il ‘monopolio’ della compagnia Alitalia-Ita in riva allo Stretto, le cui oscillazioni si ripercuoterebbero sul destino dell’aeroporto reggino, essendo l’unico vettore operativo; e, poi, la questione delle limitazioni operative.

  1. “Lo stretto legame con Alitalia, oggi Ita, che come noto ha vissuto alterne vicende, e che, nel tempo, ha fortemente penalizzato lo scalo con una ridotta programmazione di collegamenti, un basso load factor quale diretta conseguenza dello schedulato dei voli che non risponde alle esigenze di mobilità del territorio;

 

  1. Le criticità derivanti dalla particolare condizione orografica non consentono allo scalo di entrare di diritto nel radar delle principali Compagnie low-cost, veri attrattori e generatori di traffico”.

A proposito delle limitazioni, Sacal spiega: “Nel corso del 2022, si è provveduto ad aggiornare il sito web che consente, ai piloti di aviazione generale, di conseguire l’abilitazione alla familiarizzazione sullo scalo ed alle sue procedure di volo. Come noto, tale necessità deriva dalla categorizzazione C. L’abilitazione di cui sopra non è applicabile ai piloti di aviazione commerciale e questo si traduce in un elemento di forte criticità per lo sviluppo dello scalo”.

Nel documento, si segnala inoltre “un basso indice di riempimento dei voli (load Factor) che si è attestato al 61%”.

I ricavi commerciali Non Aviation (ristoranti, parcheggi, servizi) per l’anno 2022 pari a 207.511 euro, hanno registrato, rispetto all’anno 2021, una riduzione pari al -45,2%.

  • CROTONE – AEROPORTO SANT’ANNA

“Analizzando i dati, per classi dimensionali in funzione dei flussi pre-pandemia, emerge che nel 2022, a livello di sistema paese, a trainare la ripresa del traffico aereo sono stati gli aeroporti medi e piccoli, molti dei quali hanno superato i livelli del 2019. Tra questi – spiega Sacal -, per la classe con meno di 1 milione di passeggeri si inserisce anche lo scalo pitagorico”.

L’aeroporto Sant’Anna ha, infatti, registrato un significativo incremento, in termini di passeggeri e movimenti, non solo rispetto al 2021 (79% e 53%) ma anche al 2019 (12% dei passeggeri nazionali e 22% dei movimenti). “Ciò è dipeso dall’incrementata attività operativa del vettore Ryanair nel segmento domestico mentre si segnala una limitata attività charter nel corso dei picchi stagionali (Summer)”.

Complessivamente lo scalo ha registrato 170.898 passeggeri e 1.165 movimenti (incluso i passeggeri e i movimenti di aviazione generale). Non si registra alcuna attività cargo.

I collegamenti serviti dal Vettore Ryanair sono stati Bergamo, Bologna e Venezia.

Il Vettore Albastar ha operato nei soli mesi da giugno a settembre con un volo settimanale per Verona.

I ricavi commerciali Non Aviation registrati, alla data del 31 dicembre 2022, dalla sede operativa di Crotone sono pari a 80.976 euro, registrando un incremento rispetto all’esercizio 2021 del 35,0%.

L’EVOLUZIONE DELLA GESTIONE. I primi due mesi del 2023 “hanno fatto registrare entusiasmanti risultati per il sistema aeroportuale calabrese sia in termini di movimenti (34%) che passeggeri (45%) rispetto allo stesso periodo del 2022”, fa sapere Sacal. Ma a trainare la sono prevalentemente le low-cost, presenti a Lamezia e Crotone, e  “la componente domestica, sebbene in recupero anche il traffico internazionale UE (41% passeggeri nazionali, 117% passeggeri internazionali). Un trend confermato anche per il mese di marzo”.

Con lo scalo internazionale di Lamezia ormai realtà consolidata, quale futuro si prospetta per gli scali di Crotone e Reggio Calabria? 

“L’Aeroporto di Crotone – si legge – sarà interessato da un sensibile incremento delle frequenze dei collegamenti operati da Ryanair per Bergamo, Bologna e Treviso e sarà interessato da una debole attività charter operata con voli settimanali da Albastar a far data dal mese di giugno. Dal 1° ottobre decorrerà, inoltre, l’imposizione degli Oneri di servizio Pubblico sulla rotta Crotone- Roma-Crotone”.

Nessuna significativa novità all’orizzonte, invece, per l’aeroporto di Reggio Calabria, che “nell’attesa che vengano validate le procedure di avvicinamento, sarà servito da Ita, con due frequenze giornaliere per Roma e Milano”. Sacal, poi, aggiunge: “Al fine di aumentare i collegamenti ritenuti strategici, la Regione sta individuando il percorso più opportuno per supportare i voli per Torino, Venezia e Bologna”. I bandi per aggiungere queste potenziali tratte, tuttavia, sono andati deserti.

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