“Ancora una volta in Calabria la maxioperazione antimafia di questa mattina, coordinata dalla DDA di Catanzaro con il supporto dei carabinieri del Ros, testimonia e rappresenta uno spaccato criminale e mafioso che ha condizionato e condiziona lo sviluppo sano del territorio regionale e delle comunità locali. L’attività investigativa ha disvelato, tra l’altro, un diffuso sistema clientelare e di collusione connesso ai reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione e scambio elettorale politico-mafioso.
L’inchiesta della DDA di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, a cui rivolgiamo il nostro ringraziamento, oltre a scoperchiare un vaso di illegalità diffusa ha ricostruito il ruolo principale che hanno svolto politici, amministratori pubblici e imprenditori nel condizionamento degli appalti attraverso clientele e favori in cambio di sostegni elettorali. In questo quadro il possibile coinvolgimento dell’ASP di Crotone, dell’Aterp di Crotone, delle amministrazioni locali ha denunciato quanto una pubblica amministrazione corrotta e permeata possa condizionare le scelte amministrative in modo significativo e pesante in favore di soggetti legati al sodalizio mafioso.
A fronte di amministratori locali vittime di intimidazione e minacce, come rappresentato dal Report “Amministratori Sotto Tiro” presentato proprio ieri da Avviso Pubblico, purtroppo altri in Calabria, secondo le indagini, hanno deciso di andare a braccetto e fare affari con le cosche del territorio per consolidare un potere politico finalizzato alla gestione di appalti, risorse e controllo della cosa pubblica.
Come Avviso Pubblico esprimiamo soddisfazione per l’operazione di queste ore e auspichiamo che si possa fare piena luce sulle accuse mosse dall’indagine di questi anni. Siamo impegnati nella costruzione di una rete di Amministrazioni e amministratori pubblici capace di generare condivisione di buone pratiche e sostegno nelle pratiche politico-amministrative di legalità e trasparenza.
Liberare la Calabria dalla prevaricazione e dalla violenza criminale e mafiosa deve essere una missione collettiva da non relegare solo alle forze di polizia ed alla magistratura. C’è bisogno dell’impegno di tutte e tutti: amministratori locali onesti, associazioni di volontariato e culturali, cittadine e cittadini. L’impegno contro le mafie è un processo educativo e culturale che deve aiutare le comunità a liberarsi dal condizionamento mafiose e da pratiche di illegalità diffusa”.
E’ quanto si legge in una nota di Giuseppe Politanò, coordinatore regionale di Avviso Pubblico