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Osservatorio regionale contro le discriminazioni sul luogo di lavoro, i sindacati ritirano i propri rappresentanti: “Presidenza calata dall’alto”

“Con la presente si fa seguito alla nostra nota stampa del 10 maggio u.s., in allegato alla presente, per confermare la mancata condivisione da parte nostra, nel metodo e nel merito, del modo in cui il Consiglio Regionale sta procedendo nell’applicazione della legge istitutiva dell’Osservatorio Regionale di cui in oggetto.

Le procedure messe in atto confermano, infatti, il mancato coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori maggiormente rappresentative nella elaborazione delle linee guida per le attività dell’Osservatorio. Inoltre, riteniamo che un organismo che dovrebbe essere super partes e operare all’insegna del pieno coinvolgimento di tutti i soggetti presenti, dovrebbe decidere nel proprio ambito a chi affidare la Presidenza dell’organismo stesso, secondo le modalità della partecipazione democratica e non in base a una decisione politica calata dall’alto.

Comunichiamo, pertanto, che non aderiremo alla convocazione della prossima riunione anche in considerazione che, per le finalità per le quali è stato istituito il detto Osservatorio, esiste già il “Comitato Regionale di Coordinamento sicurezza nei luoghi di lavoro” ai sensi del D.Lgs. n.81, art. 7 del 9/4/2008, e del D.P.C.M. del 21/12/2007, e per come previsto dalla D.G.R. n.852 del 29/12/2010. Inoltre, relativamente alle questioni afferenti le pari opportunità e la vigilanza del principio di non discriminazione, la Legge 125/1991 e il D. Lgs. n.198/2006 rinviano tali compiti e funzioni alla Consigliera di pari opportunità.

Infine, in considerazione e in conseguenza di quanto sopra espresso, formalizziamo il ritiro dei nostri Rappresentanti nell’Osservatorio, già in precedenza designati, i quali pertanto non dovranno essere più considerati componenti dell’organismo in questione”.

E’ quanto si legge in una nota congiunta dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, ovvero Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.

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