La voce del padrone. Dopo il periodo infelice vissuto a febbraio, Luca Gallo ha incontrato gli organi di informazione in conferenza stampa per fornire la propria versione circa la recente scadenza federale del 16 febbraio. Finita sotto la lente d’ingrandimento, per il mancato pagamento (da parte della Reggina) di una grossa somma a titolo di ritenute Irpef ed Inps risalenti al 2021.
“Non sono in ottima forma, vengo da un intervento delicato e non è ancora finita – sottolinea subito il massimo dirigente – ma posso rispondere alle richieste di chiarimenti. Lo stato di salute del club? L’azienda calcio è atipica. In questi tre anni, ho visto che c’è una enorme parte sana di persone con le quali uno può discutere. Poi c’è una piccola parte che recepisce in maniera negativa, qualsiasi cosa tu vada a dire. Mi rivolgo alla parte sana. La Reggina, da bilancio pubblico, ha un debito. Sto qui per gestire questo debito, tutte le squadre professionistiche hanno questo problema. In C, in B e in A”.
–banner–
“Il grosso del debito che ha la Reggina 1914, è con l’erario. La parte di Irpef ed Inps derivante dal periodo del covid. E non è che il covid sia finito. La comunicazione della Figc, riguardo il pagamento totale in un’unica tranche, è avvenuta alla terza decade di dicembre. Mentre il campionato era fermo per covid. Una volta sanato, la Reggina verrà sgravata dal 75% del proprio debito. Ci sono diversi modi, tutti legali e raggiungibili, per sanarlo. La tifoseri,a o meglio la cittadinanza di Reggio, deve stare tranquilla sotto questo punto di vista. Il resto di un debito ammonta a circa 2,5 milioni, non credo possa essere nocumento per una squadra che in tre anni ha investito 22 milioni. E non ci sono mai stati problemi di questo tipo”.
Importante soprattutto la risposta sulla possibile penalizzazione che attende la Reggina: “Senza ombra di dubbio riceveremo due punti di handicap, non so perché non siano stati ancora comminati. La Reggina ha già pronto il ricorso per essere riammessi al pagamento. Abbiamo le nostre ragioni, che conoscete bene. Ho visto che tutto ciò che vale nella vita di tutti i giorni, non vale per la Figc. Che è un mondo a parte, un qualcosa a statuto speciale. Che fa le regole per conto suo e nessuno glielo può contestare. Nell’ordine civile c’è un articolo di legge, bisogna vedere se per la Figc. Ho le mie perplessità, secondo me bocceranno il ricorso. Mi hanno già detto che mi offrono la massima solidarietà, ma bocceranno il ricorso. Se non mi toglieranno i due punti, troverò le altre strade concesse dalla legge”.
“Non c’è stato nessuno che si è presentato da me, per dirmi di volere entrare in società. Nessuno. Invito pubblicamente chiunque l’avesse fatto, ma non l’ha fatto, a dirlo pubblicamente – rimarca Gallo – In Serie B ci sono diverse squadre sostenute da fondi esteri. Chi è l’imprenditore che mette soldi propri nel mondo del calcio? Dove puoi costruire una squadra fortissima e non vincere nulla? Uno di quegli scemi che ha investito pesantemente il proprio patrimonio, sono stato io. Senza l’aiuto di nessuno. Non mi ha offerto niente nessuno, li avrei ricevuti con educazione. Per quanto concerne il mio impegno, non è cambiato nulla: cercherò di arrivare ai miei obiettivi. Da giugno si tirerà non una riga, ma un solco con il passato. Gestendo la squadra in maniera più oculata rispetto al passato. Ci saranno tante novità, per me positive. Per qualcun altro no”.
Questa la chiosa di Gallo: “Ho avuto la presunzione di vincere in B come avevo vinto in C. Ho commesso dgeli errori, dalla prossima stagioe non verranno ripetuti. Se ne accorgeranno un po’ tutti. Se mi sono pentito di aver preso la Reggina? In passato ho detto delle frasi riguardo a questo. Ma ultimamente sono stato preso in giro. Avevo risposto di pancia. Mi hanno detto che ero venuto da Roma per imbonire e per prendere in giro una città intera. Mi limito a dire che non mi sono pentito”.
p.f.