Il Presidente Morra presenta una nuova sezione della relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia che riguarda la lotta internazionale alle mafie: «La Commissione, nel corso delle sue attività d’indagine ha lavorato su un importante intervento da attuare con la promozione di accordi internazionali o l’introduzione di nuove previsioni normative».
«Quanto proposto da questa Commissione – spiega il Presidente – potrebbe rendere più efficace, altresì, l’economia sana del Paese, fornendo agli operatori economici le informazioni necessarie a rispettare le sanzioni statunitensi e ad evitare così i contatti e rapporti con soggetti appartenenti alle organizzazioni criminali di tipo mafioso destinatarie degli executive orders. Oggi, al contrario, possono oggi vedersi precluso il mercato statunitense per avere, in buona fede, instaurato, con soggetti sanzionati, rapporti contrattuali leciti».
Morra conclude: «Le mafie hanno raggiunto un tale livello di raffinatezza per cui una reale ed efficace attività di contrasto si può portare avanti solo attraverso l’unione coordinata delle forze e la cooperazione internazionale».
ABSTRACT RELAZIONE
La legislazione americana prevede, dal 1999, l’utilizzo dell’Ufficio di controllo per i beni stranieri (c.d. OFAC – Office of Foreign Assets Control), operativo anche nei confronti dei narcotrafficanti indicati dalle autorità come i “maggiori operatori del settore” (c.d. Kingpin).
L’OFAC ha il mandato istituzionale di far rispettare i programmi di sanzioni economiche comminate dagli Stati Uniti contro paesi, società, gruppi di individui e singoli individui.
In concreto la gestione dei nominativi ricompresi nelle liste dell’OFAC è demandata al Dipartimento del tesoro e comporta, in primo luogo, l’applicazione di sanzioni nei confronti dei soggetti inseriti negli appositi elenchi: si procede in particolare al blocco di beni ed alla proibizione di transazioni. Nel caso in cui, non osservando i divieti imposti e pubblicizzati dal Dipartimento del tesoro, terzi operino transazioni con il soggetto sottoposto a sanzione, potrà essere loro inflitta, ove soggetti alla giurisdizione USA, una sanzione secondaria.
Nel 2008, fra le realtà che gli Stati Uniti intendono contrastare, con specifico riferimento al traffico internazionale di stupefacenti, è stata inserita la ’ndrangheta, tuttora presente nei report ufficiali.
Nel 2011 è stata inserita fra le organizzazioni criminali da sanzionare anche la camorra, tuttora presente nei report ufficiali. Per essa, nel 2014, sono state effettuate alcune precisazioni, con l’indicazione di taluni nominativi completi di generalità di soggetti ritenuti appartenenti all’associazione.
La Commissione ha evidenziato come un intervento, da attuare con la promozione di accordi internazionali o l’introduzione di nuove previsioni normative, che potenzi l’operatività delle sanzioni attraverso la loro applicazione ai singoli soggetti o persone giuridiche e non solo alle associazioni criminali, possa rendere ancora più efficace il contrasto ai fenomeni criminali italiani.