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Occhiuto: “Da due anni sistema sanitario in avanzo, ma motore spento. Occorre riequilibrare la domanda e l’offerta”

di Gaia Serena Ferrara

 

“La Regione Calabria non è più in disavanzo sanitario da ben due anni”.

Questo il punto saliente, nonché punto di partenza, del discorso che il presidente Roberto Occhiuto ha pronunciato alla Conferenza sull’accertamento del debito che si è tenuta oggi alla Cittadella di Catanzaro.

Quello che dal 2021 è il Commissario ad acta della sanità calabrese (la Regione è sottoposta a commissariamento fin dal 2010), esordisce affermando che finalmente la Calabria sta dimostrando di saper e poter gestire il settore sanitario soprattutto dal punto di vista del deficit, quindi del risultato economico: “Prima la Regione Calabria veniva percepita come incapace di garantire i livelli essenziali di assistenza e di assicurare prestazioni sanitarie valide. Ad oggi abbiamo dato prova di essere in grado di ricostruire dalle macerie, mattone per mattone, le fondamenta del sistema sanitario regionale recuperandone l’efficienza”.

Un processo, questo, che però non può essere considerato semplice o repentino perché come dice lo stesso Occhiuto, “Abbiamo ereditato un sistema sanitario fatiscente, reduce da un ventennio di disorganizzazione, inefficienza e malagestione”. In questo senso, a testimonianza di ciò, basti la constatazione del fatto che nessuno (neanche i Ministeri vigilanti competenti a nominare i commissari straordinari) sapesse che la Regione non fosse più in deficit bensì in avanzo, da due anni. “

Il paradosso maggiore è che questo risultato non si può considerare del tutto positivo: “Se non è il deficit il problema, significa che è il motore della sanità ad essere spento” dicono all’unisono Occhiuto e il Commissario Giuseppe Profiti i quali spiegano che, avendo ripianato i disavanzi pregressi, si è compromessa in parte la capacità di risposta del sistema ossia l’offerta sanitaria in risposta alla domanda di salute da parte dei cittadini.

In tale ottica, sono proprio le condizioni di efficienza (e di risposta del sistema) che vanno garantite e ricostruite se si vuole scongiurare il rischio di cadere nuovamente nel disavanzo.

La definizione e quantificazione stessa dell’entità del deficit sanitario per molti anni non è stata supportata dai numeri: “Per tempo immemore – dice Occhiuto – c’è stato uno storytelling sul debito sanitario calabrese che non ha mai poggiato sui numeri, sui dati, perché semplicemente questi non si conoscevano”.

In passato nessuno aveva ancora posto in essere alcuna attività di circolarizzazione che potesse rendere conto dell’effettivo ammontare del deficit. Allo stesso modo, per tanto tempo la Regione ha sofferto di alcuni “provvedimenti” adottati dal governo nazionale in ambito sanitario: “In Calabria sono stati mandati come Commissari soggetti che in materia di sanità non avevano competenza esclusiva.” Rivela Occhiuto.

Questo perché la Regione era ed è stata ritenuta particolarmente ingovernabile sotto il profilo sanitario.

E’ proprio inaugurando il processo di circolarizzazione per stabilire l’ammontare del debito e presentando il nuovo pacchetto di misure per il reclutamento del personale sanitario (la cosiddetta “manovra d’autunno”, che il Presidente Occhiuto, (insieme al Commissario straordinario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, il sub commissario alla sanità Ernesto Esposito, e il direttore generale del dipartimento Salute della Regione, Iole Fantozzi)  ha evidenziato le priorità calabresi in materia di Rientro dal Disavanzo. Rendere attrattivo il sistema sanitario regionale, mettendo mano sia al reclutamento (in modo da ampliarlo e rendere la procedura meno complessa) che al deficit di capacità amministrativa all’interno dell’azienda sanitaria, rientra nell’ordine di queste priorità.

“Siamo soddisfatti – dice Occhiuto – del lavoro fatto finora, considerando che parliamo di una regione che ad oggi si trova ad aver già pagato i conti con il passato. Nel 2021 non solo si è prodotto un avanzo ma ripianato tutti i disavanzi pregressi.”

“Eppure – conclude Occhiuto – ci potremo dire pienamente soddisfatti solo quando le risorse destinate al governo della sanità calabrese saranno orientate prioritariamente al soddisfacimento dei livelli di assistenza, cosa che ancora non avviene”.

 

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