Sono nativi digitali e questa è una straordinaria opportunità. Ma può essere anche una condanna: all’isolamento, innanzitutto, e a vari tipi di dipendenza, a cominciare da quella da web e social. Dei ragazzi nati tra il 1995 e il 2010 si è occupato, giovedì sera nella Sala degli Specchi della Provincia a Cosenza, il convegno “Generazione Z e Dipendenze” promosso dal Rotary Club Cosenza Nord con l’adesione di altri dieci Club Rotary del territorio (Cosenza, Acri, Rende, Cosenza Telesio, Rogliano-Valle del Savuto, Presila-Cosenza Est, Trebisacce-Alto Ionio Cosentino, Montalto Uffugo-Valle del Crati, Mendicino-Serre Cosentine, Cosenza Sette Colli) e del Rotaract Cosenza. Già con i saluti, portati alla platea dalla Presidente del Cosenza Nord Antonietta Converso e da due qualificate operatrici del mondo scolastico, la Dirigente dell’Ambito Territoriale Provinciale di Cosenza Loredana Giannicola e la Dirigente del Liceo Fermi di Cosenza Rosita Paradiso, si è entrati nel vivo di una questione che preoccupa la società intera, attonita difronte a un fenomeno che qualche decennio fa nessuno avrebbe potuto immaginare. Roberto Calabria, Direttore del SerD di Cosenza, ha fotografato la situazione, a Cosenza e in Calabria, di giovani che sono sempre connessi con uno schermo tra le mani, ma in realtà per socializzare, stare con gli altri, hanno bisogno di stimoli forti, come alcool, droga, gioco d’azzardo. I dati cosentini, in gran parte sovrapponibili a quelli nazionali ed europei, hanno indotto il servizio pubblico a programmare diverse azioni di prevenzione, come il Servizio Alone the way che raggiunge direttamente in strada i ragazzi cercando di scongiurare pericoli come il binge drinking, il consumo eccessivo e veloce di alcool, praticato per raggiungere rapidamente l’euforia, ma particolarmente rischioso per la salute.Sul web e le sue insidie si è soffermato Attilio Sabato, Direttore di Ten. E’ la solitudine – secondo il giornalista cosentino- uno dei motivi e, insieme, una conseguenza dell’eccessivo ricorso dei giovani al web. Le notizie, una volta inseguite su giornali e qualche tg, ora ci inseguono in gran massa, ma sono diventate fuori controllo e con difficoltà si riesce a distinguere il vero dal falso. L’unico rimedio possibile non consiste nel proibire ai ragazzi l’uso del web, bensì nel consegnare loro gli strumenti per difendersi perché “prerogativa dei social è vivere in branco, ma se sbagli branco ti sei rovinato la vita”.Anche per Dario Pini, Tenente Colonnello dei Carabinieri di Cosenza, il problema sta soprattutto nell’utilizzo scorretto degli strumenti mediatici. Internet, il web, gli stessi social costituiscono aiuti formidabili nelle professioni, nell’economia, nella comunicazione. Ma bisogna farne un uso corretto, attraverso una salda consapevolezza che si raggiunge in primis con la formazione scolastica. È, poi, irrinunciabile il ruolo della famiglia. “Guardando alcuni orribili fatti di cronaca ci stupiamo di tanta cattiveria. Purtroppo il pericolo esiste in ogni ragazzo. Sta a noi genitori trovare la chiave per esaltare la parte luminosa dei nostri figli.”Infine, Arcangelo Badolati, Capo Servizio Gazzetta del Sud, chiamato a parlare del narcotraffico dal Sudamerica alla Calabria, ha innanzitutto sottolineato come alle generazioni più giovani sia stato rubato il tempo e il piacere di godere di cose reali come la natura, elemento che ha invece ispirato scrittori e artisti e ha regalato al mondo capolavori indimenticabili. Quindi, si è soffermato sul ruolo della ‘ndrangheta, che è riuscita a espandersi in tutto il mondo e a stringere accordi con i narcotrafficanti dell’America latina, ma pure, più di recente, con la mafia cinese, particolarmente esperta nel riciclaggio dell’enorme massa di danaro sporco che l’organizzazione riesce ad accumulare. E non è più “solo” la cocaina a circolare in tutta Europa, ma anche droghe sintetiche sempre più insidiose come l’ultimo arrivato, il Fentanyl. Dunque, tolleranza zero verso qualsiasi tipo di droga, che distrugge i ragazzi e rende sempre più prospero il criminale commercio locale e internazionale. In sala, gli interventi sono stati seguiti con estremo interesse da numerosi soci ed ospiti, presenti tra le autorità rotariane i PDG Piero Niccoli e Francesco Socievole, il Governatore eletto Dino De Marco, i Presidenti dei Club.Ha condotto Deborah Granata, Responsabile Exodus e socia del Rotary Club Cosenza Nord.
“Generazione Z e Dipendenze”, a Cosenza il convegno promosso dal Rotary Club
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