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Presentato il libro di Maurelli: “Anche il fentanyl è arrivato a Cosenza”

Anche l’area urbana di Cosenza presenta un consumo di cocaina e di droghe impressionante.

Lo ha detto Roberto Calabria, direttore del Serd, presentando nella sala del Convento del SS Crocefisso il libro Bianca come il male di Luca Maurelli, edito da Jack edizioni.

L’incontro ha visto l’introduzione di Vincenzo Campanella responsabile di Nazione Futura che ha organizzato l’evento.

Il libro di Luca Maurelli racconta una storia vera di droga – ha detto Vincenzo Campanella – e il dramma della cocaina.

Vorrei che questo libro andasse nelle scuole – ha detto Roberto Calabria – per comprendere i danni delle sostanze stupefacenti.

Oggi una dose di cocaina costa un terzo e anche meno rispetto a tanti anni fa – ha detto Calabria – ma noi come Serd siamo attrezzati per intervenire.

Ferruccio De Rose psichiatra, ha detto che ” la tossicodipendenza ha una radice bio psico – sociale”. Citando uno dei padri della beat generation, Burroughs, De Rose ha detto che ” la personalità del tossicomane ha specificità”.

È importante agire sui giovani – ha proseguito De Rose – perché capiscano e riempiano i vuoti valoriali.

La droga provoca un piacere illusorio come viene descritto bene nel libro di Maurelli – ha detto Ferruccio De Rose.

Passare dalla vergogna al senso di colpa – ha detto De Rose – significa fare un passo in avanti.

Questa è un’area urbana in cui ci sono più di cinquemila assuntori quotidiani di cocaina – ha detto il giornalista Gianfranco Bonofiglio – ma purtroppo c’è poca sensibilità sociale.

Negli anni ottanta la gente moriva per overdose sulle strade – ha detto Bonofiglio – ma c’era una risposta dell’opinione pubblica che oggi non c’è.

Ho chiesto al sindaco Caruso di istituire una commissione sul fenomeno – ha aggiunto Bonofiglio – ma non mi ha nemmeno risposto.

Salvatore Monaco, psicoterapeuta della comunità Il Delfino, ha parlato di prevenzione e recupero.

Le comunità sono cambiate – ha detto Monaco – e noi abbiamo subito sposato un progetto umanistico.

Le nuove sostanze stupefacenti – ha detto Monaco – ci impongono anche di usare i farmaci.

È un fenomeno che purtroppo viene modificato ogni anno – ha aggiunto Monaco – ma dobbiamo dare la speranza e la possibilità di uscirne . Anche il fentanyl è arrivato da noi – ha aggiunto il rappresentante de Il Delfino.

Andrea Raguzzino, l’editore del libro, ha espresso soddisfazione per una pubblicazione che ” ha uno scopo anche didattico”

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