“Non esistono i coraggiosi, solo persone che accettano di andare a braccetto con la loro paura” - Luis Sepúlveda
HomeCalabriaQuando in Calabria per una donna vivere (meglio) è solo una scelta

Quando in Calabria per una donna vivere (meglio) è solo una scelta

Serafino Conforti, Coordinatore Breast Unit Ospedale di Cosenza, dichiara: “Una delle questioni centrali che ha un risvolto drammatico in Calabria è la partecipazione alla prevenzione o meglio l’adesione ai programmi di screening del TUMORE AL SENO da parte delle DONNE. Come molti sapranno la nostra Regione è l’ultima in Europa per adesione allo screening e, nella provincia di Cosenza nel 2023, pochissime donne hanno aderito. Infatti SOLO il 13% ha partecipato su 85% delle donne che devono fare la prevenzione in base all’età che sono state invitate. E pure ogni anno in Calabria 1300 Donne circa sono colpite da questo male. La scarsa partecipazione ai programmi determina un rischio reale sulla mortalità della malattia che se “scoperta” in una fase iniziale ha una alta possibilità di guarigione.”
Prosegue: “Quali sono i motivi della scarsa partecipazione da parte delle DONNE CALABRESI? Ci sono ragioni logistiche visto la composizione orografica, tecniche per l’utilizzo di apparecchiature dedicate, di personale per il numero di  tecnici e medici dedicati, ma sicuramente la questione più rilevante è l’atteggiamento di non scelta, di mancata condivisione, delle32 donne Calabresi. La particolare attenzione, come l’iniziativa di sportello Rosa del Comune di Cosenza, che viene data alla condizione della donna affetta da tumore al seno è sempre un momento di grande solidarietà sociale. Ma le Associazioni di volontariato possono fare molto di più. Bisogna però che siano in sintonia e abbiano una programmazione coordinata su obiettivi precisi per una campagna costante e mirata.”
Conferma ancora Conforti: “Il coinvolgimento delle donne Calabresi deve necessariamente passare da un opera di condivisione sulla importanza della prevenzione. Le Associazioni, sostenute localmente dalle Istituzioni hanno un potenziale enorme, e se coordinate potrebbero sostenere per tutto l’anno la massima attenzione sulla necessità dello screening del tumore al seno ma anche delle altre forme tumorali dove la partecipazione è talmente bassa da poterla ritenere una delle cause della disagiata condizione femminile in Calabria, come per il tumore del colon dove l’adesione è stata nel 2023 del 1,99% e della cervice uterina che ha una adesione del 6,08%.”
“Dare alle Associazioni di volontariato un coordinamento organizzativo e scientifico finalizzato alla preparazione di incontri, convegni e forme di pubblicità diretta, – ancora Conforti – può essere una delle leve più importanti per aumentare la partecipazione con processo di formazione e informazione per lunghi periodi producendo così una sostanziale condivisione sulla necessità di adesione allo screening con ricadute positive anche sulle forme spontanee di visita.”
Conclude così: “Un aumento della partecipazione allo screening del tumore al seno significa una riduzione della mortalità in assoluto, significa una migliore qualità della vita, significa una minore riduzione di inabilità lavorativa, significa una minore spesa per la Regione ma sopra tutto significa una scelta per la migliore qualità della vita  per le tante donne che sono colpite dal tumore della mammella.”
Articoli Correlati