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Carceri, Asp Catanzaro: “Sicurezza degli operatori sanitari è irrinunciabile”

– “La vicenda dell’aggressione al personale sanitario del carcere ‘Ugo Cariddi’ potrebbe farci ripensare l’organizzazione dell’assistenza sanitaria in carcere”. Queste le dichiarazioni dei vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro dopo l’aggressione al dirigente del servizio di medicina penitenziaria e allo psichiatra del carcere – ai quali l’Asp esprime “vicinanza e solidarietà” – ad opera di un detenuto.

 

“Il modello assistenziale creato nell’ultimo anno nel carcere di Catanzaro grazie agli investimenti dell’Azienda e della Regione è stato voluto per rispettare le norme nazionali sul tema ma soprattutto per coniugare tutela della salute e certezza della pena. Nella struttura sanitaria del carcere sono curati detenuti con patologie complesse, provenienti anche da altri centri, con risultati apprezzati a livello nazionale sia dal Garante dei detenuti sia da organizzazioni indipendenti.

 

Ma l’erogazione dei servizi sanitari ha creato, per altri aspetti, il paradosso di non essere gradita a molti detenuti destinatari delle cure che, in questo modo, si vedono preclusa una delle strade più agevoli per la scarcerazione, come nel caso dell’aggressione di ieri. Negli ultimi tempi si sono incrementate le minacce al personale sanitario, che ha generato domande di trasferimento in altre sedi.

 

L’Azienda si ispira al rispetto del diritto di cura di tutti garantito dalla Costituzione, ma questo diritto deve coniugarsi con la sicurezza degli operatori, che è in capo alle Direzioni degli istituti detentivi. Nei prossimi giorni solleciteremo un incontro con l’Amministrazione penitenziaria per esaminare insieme criticità e soluzioni”.

Articolo PrecedenteGiornata Mondiale senza Tabacco. Il fumo di tabacco è una delle principali cause di morte prevenibile nel mondo. Per questa ragione, il 31 maggio, si celebra la Giornata mondiale senza tabacco, una ricorrenza annuale che punta non solo a rimarcare i rischi del consumo di sigarette, ma anche e soprattutto a incentivare la popolazione a smettere di fumare. ” Il danno da fumo diretto – afferma Giulia Audino, direttore del SerD della provincia di Catanzaro – è responsabile di 8 milioni di morti all’anno; l’esposizione al fumo passivo causa 1 milione di decessi annui. Il fumo da tabacco è responsabile del 71% delle neoplasie polmonari, del 42% delle BPCO (broncopneumopatie croniche ostruttive) e del 36% delle altre patologie a carico dell’apparato respiratorio. Il danno è correlabile con la dose di esposizione e la durata del fumo, ed è un danno di tipo cumulativo. Ma non sono solo i fumatori a soffrire: anche chi sta vicino è esposto a gravi rischi attraverso il fumo passivo, soprattutto i bambini che possono contrarre più facilmente bronchioliti, polmoniti e altre infezioni respiratorie.”. Il SerD di Catanzaro ha promosso una giornata di sensibilizzazione, in collaborazione con il servizio Unità di Strada Cooperativa Zarapoti, accreditato dalla Regione Calabria. “In realtà non ci limitiamo ad un solo giorno – spiega Ampelio Anfosso, presidente della Zarapoti – Noi svolgiamo tutto l’anno questo tipo di attività, lavorando in sinergia con il Servizio per le Dipendenze. Per questa occasione, abbiamo realizzato un’attività itinerante e, con la nostra Unità di Strada, siamo stati prima presso la sede del SerD di Catanzaro, successivamente in Piazza Matteotti e poi al Parco della Biodiversità. Abbiamo somministrato questionari, chiesto le abitudini degli utenti, informando sui danni provocati dal fumo. Tutto ciò per far acquisire una maggiore conoscenza e, quindi, consapevolezza del male che possiamo farci. Quello che allarma è la sempre maggiore diffusione tra i giovani delle sigarette elettroniche che possono essere addirittura più nocive del tradizionale tabacco e il loro utilizzo in età adolescenziale influenza notevolmente il comportamento in età adulta.” “Il fumo – sottolinea Giulia Audino – fa male anche alla salute del nostro pianeta. I cartoni e i pacchetti di sigarette venduti nel mondo producono 2.000.000 di tonnellate di rifiuti, tra carta, inchiostro, cellophane, colla e alluminio. I device delle sigarette elettroniche e dei prodotti del tabacco riscaldato contengono materiali dannosi all’ambiente e non biodegradabili.” “Smettere di fumare non è impossibile – aggiunge Audino – Nella provincia di Catanzaro abbiamo tre ambulatori dedicati alla dipendenza da tabacco. I maggiori interventi li riscontriamo su due fasce d’età specifiche: dai 30 ai 45 anni e dai 50 ai 65 anni. Come specifica il Ministero della Salute, il 90% degli ex fumatori ha interrotto il consumo di tabacco senza bisogno di aiuto, provando in media 6 volte. Ovviamente, maggiore è il supporto che si riceve, più è alta la probabilità di smettere in modo definitivo. Noi lavoriamo molto con la terapia motivazionale, il sostegno psicologico, consegnando ad ogni assistito il diario del fumatore che viene discusso settimanalmente, annotando le abitudini e i progressi e, poi, il supporto farmacologico, quando necessario. E’ un percorso importante per il proprio benessere e noi siamo felici quando aiutiamo le persone a non mandare in fumo la propria vita. Smettere di fumare è un passo fondamentale per vivere più a lungo e in salute”
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