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Disabitate: all’Ex Convento di Belmonte Calabro il nuovo ciclo di attività pedagogiche e creative che spinge a disabitare la propria idea per cambiare sguardo

Disabitate da voi stesse, da voi stessi per recuperare un pensiero selvaggio, ovvero, un pensiero aperto, acentrico, asimmetrico e anarchico. Suona quasi come un imperativo Disabitate, il nuovo ciclo di attività pedagogiche e creative di Ex Convento.spazio culturale.teatrino di Belmonte che inizierà il 6 marzo e si concluderà in autunno.

Il tema della nuova programmazione, in contrapposizione ad Abitare dello scorso anno, è un pensiero-cammino, un invito a cambiare sguardo, a compiere quelle azioni che stimolino idee e siano favorevoli al cambiamento attraverso le tante pratiche previste, utilizzando i laboratori e le residenze per dare corpo all’idea di Disabitate.

«Disabitate tocca le polarità opposte dell’esperienza contemporanea e parla dell’empatia e della determinazione con cui cerchiamo di sopravvivere, ma anche delle nostre ansie, perdite e dolori. Nella parola disabitate percepiamo sia quello che stiamo vivendo sia quello che dobbiamo fare. È tanto una descrizione quanto un imperativo, una vocazione verso modi di vita più consapevoli» dice Stefano Cuzzocrea, direttore artistico di Ex Convento.spazio culturale.teatrino, progetto trasversale che ospita spettacoli, residenze creative e feste di comunità dal 2002.

Si comincerà il 6 marzo con Straniera io, stranieri noi. Scrivere dell’alterità, laboratorio di scrittura di sei incontri on line in collaborazione con Teatrino Fontana di Legnano (MI) a cura di Laura Marzi, scrittrice e giornalista. Il percorso si articolerà in tre tappe. Si partirà lavorando sulla narrazione dell’Io, quando le allieve e gli allievi dovranno cimentarsi in testi in cui raccontare l’Io narrante. La seconda tappa sarà dedicata al lavoro sull’Altr@: come raccontare l’estraneità e la relazione? Infine ci si concentrerà sul dialogo, come parte fondamentale della storia e strumento necessario al ritmo della pagina e alla costruzione dei personaggi. Laura Marzi ha conseguito il dottorato all’Università di Parigi Vincennes-Saint Denis con una tesi in Letterature Comparate e Studi di Genere pubblicata da ENS (Éditions École Normale Supérieure de Lyon) col titolo Raconter le care? Si è aggiudicata per il suo primo romanzo La materia alternativa il premio John Fante opera prima, il Premio Minerva per la letteratura e l’impegno civile, e il premio Marzani.

Da aprile si svolgerà Suono Libera Tutti, laboratorio in cui si esploreranno con un approccio sperimentale nuovi modi di fare musica, utilizzando oggetti sonori sia della tradizione calabrese che di uso quotidiano. Agli incontri, due al mese fino a luglio,  potrà partecipare anche chi non ha esperienza musicale. Il laboratorio sarà a cura di Christian Ferlaino, musicista, ricercatore, performer e compositore, e fa parte del progetto dell’Università della Calabria LoMus – Local Sound for a New Musicality – finanziato dalla Comunità Europea.

Disabitate continuerà poi con altri laboratori, residenze creative, spettacoli e formazioni fino ad ottobre. Eccezionalmente a luglio verrà programmato Rifugi d’aria, una festa per concepirsi come comunità e rimanere permeabili tra isolamento e apertura, progetto che negli anni si è evoluto cambiando forma, pur mantenendo lo stesso filo conduttore che si rifà alle buone pratiche e alla comunità.

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