“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Sanità, l’assessore regionale Calabrese: “Si continua a lavorare verso la normalità grazie a Occhiuto”

“A chi sostiene che io abbia abbassato la guardia sulla sanità rispondo che ho sempre lottato e continuo a farlo con ruolo e modalità diverse sempre nel solo esclusivo interesse della collettività. Presto presenteremo il “Sanità Day 2023 – La Svolta” e in arrivo anche nella Locride nuove moderne ambulanze, auto mediche attrezzate. La verità sulla sanità? Abbiamo invertito la marcia e si continua a lavorare verso la normalità”.

Così Giovanni Calabrese, assessore regionale alle politiche del lavoro e formazione professionale, già sindaco di Locri e tra i promotori di tante battaglie a tutela della sanità e del nosocomio della Locride- risponde a chi oggi fa sensazionalismo e lo accusa di aver dimenticato la sanità.

“Rivendico con orgoglio – prosegue l’assessore – le battaglie per difendere l’ospedale di Locri. Una lotta fatta contro tutti, contro i poteri forti. A chi sostiene che io abbia abbassato la guardia sulla sanità rispondo che ho sempre lottato e oggi continuo a farlo con ruolo e modalità diverse sempre nel solo esclusivo interesse della collettività. A differenza di altri non ho mai avuto interessi privati da difendere, non sono stato dipendente della sanità, non ho parenti diretti che lavorano nella sanità, non ho pratiche professionali da tutelare. Ho solo un interesse che si chiama funzionamento ospedale e sanità sul territorio. Per tanti anni abbiamo lottato, spesso anche in solitudine, per difendere il diritto dei cittadini della Locride ad avere un ospedale funzionante. Abbiamo lottato non contro una parte politica ma contro governi di centrodestra e di centrosinistra e abbiamo lottato per evitare l’attuazione di un demenziale progetto politico affaristico che puntava a smantellare il nostro ospedale per portarlo alla chiusura. Dietro tale progetto ci sono stati interessi evidenti sulle spalle dei cittadini in un Asl prima e un’Asp dopo sciolte per infiltrazioni mafiosa”.

“Abbiamo urlato, siamo scesi in piazza e lottato non facendo demagogia ma perché la situazione era critica e devastante per la nostra sanità. Ricordo – rimarca Calabrese – a tutti che erano gli anni in cui all’azienda sanitaria di Reggio Calabria si sostituivano i vertici mediamente ogni otto mesi. Erano gli anni in cui nessun reparto aveva un primario. Erano gli anni in cui non c’erano strumentazioni diagnostiche. Erano gli anni in cui i reparti di ortopedia e radiologia venivano chiuse con disposizione del direttore di presidio per mancanza di medici. Erano gli anni in cui al pronto soccorso non c’era personale per il cambio turno. Erano gli anni in cui gli ascensori non funzionavano e i pazienti venivano portati a mano da un reparto ad un altro. Erano anni in cui l’elisoccorso non funzionava nelle ore notturne e spesso neanche in quelle diurne. Erano gli anni in cui la Tac era perennemente guasta. Erano gli anni in cui era più facile morire che sopravvivere in ospedale. Erano gli anni in cui si continua a parlare di un progetto di ristrutturazione di 15 milioni di euro che però non trovava concretezza. Erano anni difficili e nessuno dava risposte. Per questo abbiamo combattuto. Erano anni in cui era necessaria quella lotta e quella difesa partendo dalle catene e quelle manifestazioni che rivendico con orgoglio. Grazie a quelle catene, quelle iniziative e quelle manifestazioni abbiamo impedito la chiusura dell’ospedale. Lo abbiamo fatto quando altri, per svariati motivi, non hanno voluto unirsi alla nostra lotta. Non avevamo al nostro fianco pseudo sodalizi che oggi agiscono per altri interessi o per completare saccheggi iniziati nella preistoria”.

“E oggi com’è la situazione? Tanto è stato fatto e ancora certamente c’è tanto da fare. Non si risolve un problema di quasi un ventennio di abbandono in 5 minuti. La verità è che oggi la situazione è radicalmente modificata. C’è una visione chiara, ci sono risultati tangibili, c’è un’evidente inversione di tendenza. Oggi innanzitutto abbiamo un commissario, il presidente Occhiuto, che coraggiosamente sta affrontando anni di ritardo e di scempio. Un commissario che fa e non dice di fare. Un Presidente di Regione che con la coalizione di governo ha messo la sanità al primo posto dell’agenda politica regionale. Il percorso di risanamento dell’ospedale si sta oggi consolidando grazie a un rinnovato e competente impegno politico. Con Occhiuto e il direttore generale Di Furia risultati tangibili e tutto il resto è noia…o per alcuni paranoia. A differenza degli anni di lotta oggi quasi tutti i reparti dell’ospedale di Locri hanno primari vincitori di regolare concorso, strumentazioni nuove e all’avanguardia. Il guasto alla Tac può, purtroppo, capitare ma rappresenta oggi un imprevisto e non la regola. Abbiamo ottenuto la risonanza magnetica che è stata una conquista per la sanità locridea. Come in tutta la Calabria oggi grazie alla felice intuizione del Presidente Occhiuto stiamo tamponando la carenza di personale con le qualificate prestazioni dei medici cubani. Presto arriveranno anche nella nostra Asp nuove moderne ambulanze, auto mediche attrezzate. Il progetto della ristrutturazione della cosiddetta greca con uno stanziamento di 15 milioni di euro si è concretizzato in atti chiari e regolari amministrativi con l’obiettivo di iniziare i lavori nel 2024. Questi sono solo una minima parte di risultati che presto con il Presidente Occhiuto ed il Direttore Generale Di Furia illustreremo in un’edizione straordinaria del “Sanità Day 2023 – La Svolta” dove verranno rappresentati gli ulteriori risultati e tutte le importanti ulteriori novità che riguardano l’ospedale di Locri e la sanità sul territorio Locrideo. Con impegno, responsabilità e serietà affrontiamo le criticità, programmiamo il futuro e ci confrontiamo nelle sedi proposte solo con chi si impegna e lotta per una giusta sanità e non per tutelare interessi privati. Avanti!”, conclude l’assessore Calabrese.

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