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Reggio, la denuncia della LAV: “Cane legato e abbandonato, ma istituzioni non interviene”

“Un altro straziante caso d’abbandono, come i tanti che si sono susseguiti quest’anno, soprattutto nella stagione estiva.

Questa volta a Reggio Calabria, dove un cane rottweiler femmina, molto probabilmente in stato di gravidanza, è stato lasciato solo, legato ad un palo, in pieno centro città”.

Lo denuncia, attraverso una nota, la LAV – Lega Anti Vivisezione di Reggio Calabria.

“L’ha trovato una volontaria ieri sera, di rientro a casa. Allertata la Polizia locale, arriva sul posto una pattuglia dopo circa due ore. La Polizia verifica l’assenza di microchip e contatta la ASP, che dichiara impossibile il recupero in quanto il Comune non ha ancora sottoscritto la convenzione con il canile sanitario preposto.

 

Il cane viene quindi lasciato lì, ancora una volta da solo tra l’incredulità dei volontari e dei cittadini responsabili. Verso le 3.00 di notte, i volontari locali intervengono per portarlo in salvo”.

 

“Di fronte a quanto accaduto ci chiediamo come sia possibile che ancora oggi non venga rispettata la legge quadro sul randagismo, in cui si afferma la responsabilità oggettiva del Sindaco sugli animali vaganti nel territorio di competenza del Comune”, dichiara Davide Cartisano della LAV di Reggio Calabria. “Sappiamo che il Comune ha quasi concluso l’iter per sottoscrivere la convenzione con il canile sanitario di Caulonia ma è comunque inaccettabile che ancora una volta Comune e Vigili si siano sottratti al loro dovere.

 

Come spesso accade i volontari, comuni cittadini, hanno dimostrato grande senso civico e di responsabilità e hanno agito laddove le Istituzioni sono state manchevoli.

 

LAV Reggio Calabria chiede un urgente cambio di rotta all’Amministrazione, nonché alla Polizia locale, per il rispetto delle norme di legge. Inoltre, chiede l’avvio di indagini per individuare l’autore dell’abbandono, attraverso l’acquisizione delle riprese video della zona. Abbandonare un animale infatti è reato punito dall’art.727 del Codice Penale, con l’arresto fino ad un anno e l’ammenda da 1000 a 10000 euro”.

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