“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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Furto all’IC “La Cava” di Bovalino, Marziale: “La storia si ripete”

“Nella scorsa primavera, in conseguenza di un furto ai danni dell’istituto comprensivo ‘La Cava’, sono stato invitato dall’amministrazione comunale di Bovalino (RC) a partecipare ad un consiglio comunale aperto, nel corso del quale elogiai maggioranza ed opposizione per l’unità d’intenti dimostrata nel voler dissuadere i ladri dal ripetere un simile, sacrilego, gesto. Toccare il tempio per eccellenza della quotidianità di bambini e adolescenti è da considerarsi un sacrilegio. A distanza di circa quattro mesi la storia si ripete, i bambini sono stati defraudati di numerosi strumenti musicali e addirittura casse acustiche dal peso di oltre 30 kg. Eppure nel corso di quel civico consesso ho sentito parlare di priorità da conferirsi alla messa in sicurezza della scuola. Mi chiedo, allora, che tempi abbia la priorità”.

E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.

“Apprezzo l’onestà intellettuale del sindaco Vincenzo Maesano, che – evidenzia il Garante – in una nota si dice amareggiato per non essere intervenuti con maggiore celerità, e per uguale onestà intellettuale mi corre l’obbligo di ricordare che il consigliere comunale di minoranza Bruno Squillaci, nei mesi dopo quel consiglio comunale aperto, ha provveduto a tenermi informato su proposte non accolte dalla maggioranza e riguardanti somme destinate alla sicurezza, che sarebbe stato possibile impegnare anche per la messa in sicurezza della scuola. Mi domando ‘perché?’. C’era forse un piano alternativo, ed allora perché non è stato adottato immediatamente?”.

“Ho telefonato alla dirigente scolastica Rosalba Zurzolo, che ho sentito particolarmente sconfortata per via di questi reiterati attacchi contro la sua scuola – conclude Marziale – e per manifestarle i miei sentimenti di vicinanza, perché oltre ai danni materiali, spogliare la scuola significa generare i quanti ivi lavorano danni morali non di poco conto”.

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