Un intenso racconto teatrale in un luogo suggestivo: quello vissuto nel pomeriggio del 10 agosto, in uno spazio scenico tra gli alberi della Faggeta del Benessere, a Gambarie, non è stato semplicemente un reading conclusivo di un workshop teatrale, ma un’esperienza che il pubblico ha vissuto come un momento quasi magico di incontro tra cultura e natura. Parliamo del reading “L’empireo”, un coinvolgente percorso in una storia forte e universale, che ha chiuso la settimana di laboratorio condotta da una delle più grandi registe italiane, Serena Sinigaglia: una prova aperta, propedeutica ad una messinscena del testo, inserita nel programma del Face Festival e proposta come primo evento del progetto “Solo tu”, promosso da Scena Nuda e Piccola Opera Papa Giovanni.
Al termine del workshop, organizzato dalla Compagnia Scena Nuda diretta da Teresa Timpano, dunque, di scena il reading, che ha preso le mosse dal testo di Lucy Kirkwood, “L’empireo” (nella traduzione di Monica Capuani e Francesco Bianchi): al centro della storia, ambientata nell’Inghilterra rurale del ‘700, “una giuria di dodici donne, convocate da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza, perché si dichiara incinta. La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione”.
Il lavoro condotto da Serena Sinigaglia, insieme alla musicista Francesca Della Monica, ha affascinato il pubblico, con un testo dalle tematiche attuali e da un ritmo incalzante, che unisce il dramma a venature ironiche e dal sarcasmo sferzante; un testo, come lo ha definito la regista, “ruvido, vero” e che colpisce proprio per questo. Una storia in cui “emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca”, e, dunque, universale e potente, riproposta dalle attrici e dagli attori partecipanti al workshop – provenienti da tutta Italia – con intensità e grande talento. Talento evidenziato dalla visione registica di Sinigaglia, sempre innovativa e che è andata oltre il reading, facendo già immaginare agli spettatori quella che potrebbe essere la futura messinscena.
“È stato molto, molto toccante fare “l’Empireo” in questo contesto, in Aspromonte: queste montagne antiche, ricche di storia, sembrano risuonare nel testo di questa autrice inglese. Migliaia di chilometri di distanza, eppure l’uomo, l’essere umano raccontato da questa natura riverbera nel mio cuore dopo la rappresentazione in questo luogo. E’ stato bellissimo”, ha dichiarato Serena Sinigaglia, al termine del reading.
A rimarcare il legame tra cultura e natura, è stato anche il direttore artistico del Face Festival, Paolo Genovese, che ha poi illustrato l’iniziativa del Bosco degli Artisti. Il sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte, Francesco Malara, tornando al reading, ha sottolineato come la rappresentazione sia stata “ulteriormente valorizzata dall’ambiente, un luogo così magico”. La direttrice artistica di Scena Nuda, Teresa Timpano, ha quindi ringraziato il Face Festival, il Comune, Serena Sinigaglia e l’Atir con cui – ha affermato – “abbiamo co-prodotto questo progetto al quale Serena lavora da tanti mesi”. Inoltre, ha aggiunto, questo evento è il primo del progetto “Solo tu”, che Scena Nuda ha promosso insieme alla Piccola Opera Papa Giovanni, progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. E, dunque, questa serata, “assume un valore in più”. Le ha fatto eco Francesca Mallamaci – responsabile del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio “Angela Morabito”, facenti parte dell’Associazione Piccola Opera Papa Giovanni – che ha parlato di una rappresentazione intensa ed emozionante: “ho rivisto il volto di tante donne, tante storie. La violenza è un fenomeno culturale, fare cultura è, dunque, importante: le varie forme di cultura e di arte costituiscono un modo per prevenire la violenza”.
Un reading che ha già avuto eco a livello nazionale: della rappresentazione, insieme al Face Festival, si è infatti parlato nell’ambito della trasmissione radiofonica “Pantagruel”, su Radio 3, durante la quale è stato evidenziato proprio il “momento di immersione tra teatro e natura”, oltre alla grande attualità del testo.