Grande giornata per le seconde e terze classi del Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti”, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che, mercoledì 20 Novembre, si sono recate al Palazzo della Cultura, con i docenti: Patrizia Grollino, Vincenzo Bruzzaniti, Brigida Pedà, Teresa Camera e Maria Romeo, per il Liceo Zaleuco; Gabriella Bruzzese, Francesca Giugno e Concetta Todarello, per il Liceo Classico; Natale Maio e Rocco Di Gori per il Liceo Artistico; Giuseppe Tassone e Rosanna Totino, per il Liceo Scientifico di Gioiosa, ad assistere allo spettacolo in lingua inglese “A Christmas Carol” di Charles Dickens. Organizzato da “Il Palketto Stage”, è stata una rappresentazione dinamica e partecipe, che ha coinvolto tutti i presenti. Dickens scrive questo capolavoro con l’intento di suscitare nel lettore pensieri d’amore e di altruismo. Il Natale è simbolo del ritorno all’infanzia, costruito sui ricordi di Dickens stesso. Un’immagine costante è quella del focolare domestico, emblema di una sicurezza e di una sazietà che, in realtà, non caratterizzarono mai l’infanzia dell’autore, fatta, invece, di duro lavoro, miseria e umiliazioni. Ma è proprio nel momento del bisogno che egli riceve aiuto e conforto dai poveri: è agli umili e agli indifesi che è dedicato il libro, per alleviare la loro condizione con un messaggio di protesta e di riscatto. A Christmas Carol è probabilmente uno dei racconti più conosciuti e amati dal pubblico anglosassone, si potrebbe dire che non esiste bambino in Gran Bretagna che non abbia mai sentito parlare di Ebenezer Scrooge. L’opera di Dickens è sicuramente una storia di speranza, dove il protagonista esce dalla sua condizione di miseria morale, per ritrovare il senso della vita e la felicità, e l’autore ne indica anche le modalità. Se sentiamo il desiderio di essere felici, è perché, evidentemente, ancora non lo siamo. Di sicuro non siamo miserevoli come Scrooge, ma spesso ci sentiamo frustrati, insoddisfatti, spesso anche arrabbiati col mondo e magari non riusciamo neanche a capirne il motivo. Vorremmo cambiare, ma non sappiamo nemmeno da dove cominciare. Vediamo, allora, che Dickens ci indica la strada da seguire, passo dopo passo, attraverso la presa di coscienza, la compassione per se stessi, la gratitudine, la fiducia nel futuro, l’azione concreta. Alla fine, il messaggio più importante di Dickens è proprio che non importa quale sia la nostra età e quanto gravi siano gli errori da noi commessi: c’è sempre un tempo per migliorare, purchè lo si voglia davvero. Un lavoro teatrale molto toccante e intenso, che continua a far riflettere sulle nostre azioni, immerso nel periodo natalizio, che meglio si presta alle introspezioni personali, anche se il messaggio vale per qualsiasi periodo degli anni della nostra vita. E i ragazzi, sicuramente, hanno fatto tesoro di ciò che hanno visto, assaporandolo in lingua originale, che ha permesso loro di immergersi nell’atmosfera della storia, così come l’ha concepita Dickens, con quelle cadenze inglesi, che rendono il tutto una magica realtà. “Nessuno è inutile in questo mondo se è capace di alleggerire i pesi di un altro uomo” (Charles Dickens)