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Pubblicità e segretezza al Comune di Villa, l’analisi del PD: “La cosa ‘pubblica’”

“Ormai sono tre anni che lo diciamo a tutti, anche agli amministratori villesi che abbiamo contribuito ad eleggere:
La Commissione Territorio – organo del Consiglio – e’ essenziale per la Città, non solo in tema “Ponte” ma anche per tutte le Infrastrutture, per il “progetto” della Villa del futuro.
Abbiamo chiesto a gran voce di sottrarre le sorti – non solo di Villa ma anche di Reggio e di Messina – dal rapporto esclusivo tra “Padroni del Vapore” e Sindaci, ponendo proprio la Commissione Territorio e, quindi, il Consiglio Comunale al centro.
Ci siamo spinti anche, nelle ultime settimane, a chiedere massima pubblicità ai lavori di Commissione, ben oltre la semplice pubblicazione della date delle sedute sull’albo pretorio, auspicando un invito diretto ai cittadini, ai corpi intermedi, ai Partiti,  per participare agli incontri previsti, ad esempio, con il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica  Vulcanologia o con i Tecnici della Stretto di Messina Spa.
Bene, in questo contesto in cui emerge chiara la necessita’ di massima trasparenza, collaborazione, apertura, cosa accade?
Accade che in relazione ad un Project Financing, ad una procedura quindi di affidamento di un contratto “pubblico”, nel contesto di una possibile procedura di evidenza “pubblica”, viene convocata a sorpresa una seduta di Commissione Territorio “non pubblica”. Un evidente eufemismo per non dire “segreta”.
E perché?
Cosa c’e’ di segreto in una concessione, in un appalto, in un contratto per la Città, nel sapere chi abbia aderito al bando del Comune, se i termini e le forme richieste siano state rispettate?
 E’ mai successo?
E perché accade, oggi, a Villa?
Queste domande, ovviamente, le rivolgiamo al Presidente  Pietro Idone e le articoliamo meglio.
 Secondo l’art. 38, comma 7, del Testo Unico Enti Locali:
“Le sedute del consiglio e delle commissioni sono pubbliche salvi i casi previsti dal regolamento [•••]”
e, proprio per questo, il nostro Regolamento Comunale per il Funzionamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari, all’art. 11, prevede:
“Le sedute delle Commissioni sono pubbliche. Ai lavori possono assistere i cittadini
ed i rappresentanti degli organi di informazione. Il Presidente convoca la
Commissione in seduta segreta esclusivamente per la trattazione di argomenti che comportano apprezzamento del comportamento e della moralità di persone o
quando la pubblicità dell’adunanza possa arrecare grave nocumento agli interessi
del Comune”.
Ora, quali di questi due motivi tassativi hanno giustificato i segreti sul Project Financing denominato “Villa cuore del Mediterraneo”?
Di quali comportamenti e di quale moralità stiamo parlando?
Quale grave nocumento agli interessi del Comune può derivare da una seduta “pubblica” sulle fasi di un contratto “pubblico”?
 La trasparenza, la pubblicità delle procedure, non serve proprio a sgombrare il campo da opacità, rischi corruttivi, discrezionalità impropria?
Noi conosciamo la buona fede del Presidente Idone ma qui e’ in gioco qualcosa di diverso:
si tratta della “Res Publica”,  della Cosa Pubblica, della Casa Comune, e la vorremmo il più possibile permeabile al “Diritto alla Conoscenza”.
Così in una nota Enzo Musolino, segretario cittadino Circolo PD T. Giordano, e il Direttivo di Circolo: Lina Vilardi, Domenico Tedesco, Domenico De Marco ed Enzo Bulsei.
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