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Nicolò (Sinistra Italiana RC): “Arghillà non è un ghetto: servono case, servizi, dignità”

“Il quartiere di Arghillà Nord è il simbolo di una città che ha abbandonato i suoi cittadini. Circa tremila persone, costrette a vivere in condizioni che in un paese civile sarebbero inaccettabili: palazzi fatiscenti, strade dissestate, cumuli di rifiuti, servizi inesistenti. Lì dove lo Stato ha deciso di non investire, il degrado e la disperazione hanno preso il sopravvento, condannando intere generazioni a un destino già scritto. Ma non possiamo accettarlo.
Questa situazione non è il frutto del caso, ma il risultato di precise scelte politiche. Quando si concentrano famiglie in difficoltà economica in quartieri dormitorio senza servizi, senza spazi di socialità, senza opportunità, non si sta facendo edilizia popolare: si sta costruendo un ghetto. E i ghetti non si bonificano con la repressione, ma con investimenti, con il diritto alla casa, con il diritto al lavoro, con il diritto a vivere una vita degna.
Nei quartieri abbandonati dalle istituzioni, dove le condizioni abitative sono precarie e i servizi essenziali mancano, l’aspettativa di vita si abbassa e il rischio di malattie aumenta. Vivere in edifici fatiscenti, senza un adeguato accesso alle cure mediche e con un ambiente insalubre significa esporsi a problemi di salute fin dall’infanzia. E, come sempre, sono i più fragili a pagarne il prezzo più alto.
Se davvero vogliamo cambiare le cose, dobbiamo partire dalle fondamenta. Serve un grande piano di edilizia popolare che smantelli l’attuale ghetto costruito comodamente lontano dagli occhi di chi vive in centro e dislochi le famiglie in alloggi dignitosi e sicuri. Serve un investimento serio nei servizi pubblici: scuole, ambulatori, trasporti, centri di aggregazione. Serve creare opportunità di lavoro per chi oggi è costretto a vivere di espedienti o a fuggire altrove. Serve un’inversione di rotta rispetto a decenni di politiche che hanno relegato Arghillà ai margini della città.
E non ci si venga a dire che “mancano le risorse”. Quando si è trattato di finanziare grandi opere inutili, come i miliardi investiti per il Ponte sullo Stretto, i soldi si sono sempre trovati. Quando si è trattato di garantire profitti ai soliti noti, i fondi pubblici non sono mai mancati. Se si vuole, le risorse si trovano. Napoli ce lo dimostra con il progetto ReStart Scampia: demolizioni delle Vele, ricostruzione di alloggi moderni, efficienti, dignitosi. Un quartiere lasciato marcire per decenni sta finalmente rinascendo. È questa la strada che dobbiamo percorrere anche a Reggio.
Mi sento molto vicino alla questione posta da Giacomo Marino e dalla sua associazione “Un Mondo di Mondi”: la questione di Arghillà non può essere ridotta a un problema di ordine pubblico. La sicurezza vera si costruisce garantendo alle persone un futuro diverso, non trasformando un quartiere in un’enclave militarizzata.
Chiediamo un impegno chiaro alle istituzioni locali, regionali e nazionali: Arghillà deve diventare una priorità. Non permetteremo che i suoi abitanti vengano dimenticati salvo poi diventare oggetto di scandalo nelle trasmissioni televisive nazionali. Non permetteremo che i più poveri continuino a pagare il prezzo dell’inerzia politica. È ora di cambiare. È ora di ricostruire. È ora di restituire dignità a chi per troppo tempo è stato lasciato indietro”.
Lo afferma in una nota Francesco Nicolò, segretario comunale Sinistra Italiana RC.
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