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Ponte sullo Stretto, il sindaco ff Brunetti: “Questi soldi li avrei spesi in altri modi, ma nessuna preclusione. Non sia ennesimo cantiere infinito”

“Non sono un forte sostenitore del Ponte”, ma “non ho nessuna preclusione alla costruzione”. Si tratta di “un’opera strategica”, certo, ma “soprattutto per la Sicilia”. La speranza è che “accanto al Ponte siano previste” opere indispensabili per “lo sviluppo del territorio” e che non sia “l’ennesimo cantiere aperto e mai finito”. Così all’AdnKronos il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, dopo che il Mit ha messo nero su bianco uno schema di Decreto Legge per il Ponte di Messina che approderà in Cdm. “Il Ponte è sicuramente un’opera strategica – esordisce il sindaco -, non tanto per la Calabria quanto per la Sicilia, ovviamente. Per quanto riguarda la città di Reggio Calabria, benefici credo nessuno, anzi, può essere controproducente per Reggio, perché oggi chi deve andare in Sicilia prenderà direttamente il ponte e non si fermerà né a Villa e né a Reggio in attesa di prendere il traghetto. Detto questo, gli anni passano, in gioventù ero nettamente contrario, ma da adulto capisco che bisogna guardare anche oltre”.

Dunque, osserva il Primo cittadino, “va bene dire che può essere un’occasione per sviluppare il territorio dal punto di vista lavorativo. Si tratta di un’opera d’arte ingegneristica, non c’è nessuna preclusione, allo stesso tempo dico che il ponte va bene se accanto sono previste una serie di opere che ci permetteranno di sviluppare veramente il territorio. Non posso immaginare il ponte sullo Stretto e la Strada statale 106 ad una corsia che attraversa tutta la fascia Jonica, anche se sono stanziate enormi risorse per riqualificarla e adattarla”.

“Potessi scegliere io – aggiunge il sindaco Brunetti – tutte quelle risorse destinate al ponte le avrei spese in ben altri modi per la nostra città. Detto ciò, ribadisco, non c’è preclusione alla costruzione del ponte, che è comunque un’opera strategica, soprattutto per la Sicilia, con cui crea un collegamento stabile, e la Sicilia ha il diritto di essere più vicino alla penisola”. Però, sottolinea Brunetti, “bisogna vigilare affinché non sia l’ennesimo cantiere aperto e mai finito, che non duri 50 e che alla fine porti più disastri che benefici. Dunque, se ci si mette in testa che bisogna iniziarlo e finirlo, ben venga”.

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