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‘Ndrangheta nell’Asp di Reggio Calabria: 4 condanne e due assoluzioni in abbreviato

Il GUP presso il Tribunale di Reggio Calabria, dott.ssa Giuseppina Laura Candito, ha dato lettura del dispositivo emesso a conclusione del rito abbreviato nell’ambito del procedimento che vedeva coinvolte l’ASP di Reggio Calabria, comunemente noto come “Inter Nos”.

L’indagine compendiava diversi reati, tra cui l’associazione a delinquere semplice finalizzata a commettere variegati e molteplici delitti contro la pubblica amministrazione.

Dei 26 indagati per cui l’Ufficio di Procura, nella persona dei pm Walter Ignazitto, Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua, aveva avanzato richiesta di rinvio a giudizio, solo sei avevano scelto di procedere nelle forme del rito abbreviato. Per questi ieri si è concluso il primo grado.

Il Gup Candito ha condannato a 6 anni di reclusione Giuseppe Corea, a 10 anni di reclusione Massimo Costarella, 13 anni, 4 mesi e 20 giorni sono stati inflitti ad Antonino D’Andrea, mentre Mario Carmelo D’Andrea è stato condannato a 10 anni, 10 mesi e 20 giorni.

Tra gli imputati solo due sono stati assolti da tutte le accuse elevate nei loro confronti, Fortunato Luvarà difeso dall’Avv. Gambardella e Rosalba Pennestrì. difesa dall’Avv. Francesco Albanese.

In particolare, a Pennestrì Rosalba veniva contestato al capo 8) il reato di cui all’art. 319 c.p. in concorso con altri soggetti. La stessa è stata assolta con formula piena per non aver commesso il fatto.

E’ imputato, invece, nel procedimento che si celebra con rito ordinario l’ex consigliere regionale Nicola Paris. Secondo quanto è scritto nel provvedimento restrittivo, avrebbe tentato di intervenire sull’ex presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, al fine di sollecitare il rinnovo contrattuale per Giuseppe Corea, il direttore del settore Gestione risorse economico-finanziarie dell’Azienda sanitaria provinciale, condannato invece in abbreviato. Anche Corea è imputato perché ritenuto dagli inquirenti la persona grazie alla quale le imprese vicine ai clan Serraino, Iamonte ed a quelli della Locride ottenevano gli appalti.

La nomina di Corea sarebbe stata spinta da Paris nell’interesse degli imprenditori che, stando al campo di imputazione, “lo avevano sostenuto durante la campagna elettorale”. Gli indagati Antonino Chilà, Giovanni Lauro, Antonino D’Andrea, Mario Carmelo D’Andrea, Domenico Chilà, Angelo Zaccuri, Bruno Martorano, Lorenzo Delfino, Sergio Piccolo, Gianluca Valente e Antonio Costantino sono accusati di avere fatto parte di “un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione indeterminata di delitti di corruzione, turbata libertà degli incanti, astensione dagli incanti e, più in generale, di delitti contro la pubblica amministrazione”.

Tra i 26 imputati ci sono anche l’ex direttore generale dell’Asp Rosanna Squillacioti, l’ex commissario Francesco Sarica e la dirigente dell’ufficio Programmazione e Bilancio dell’Azienda Angela Minniti, accusati di turbativa d’asta. Sono accusati, invece, di traffico di influenze l’ex primario del pronto soccorso dell’ospedale di Locri Domenico Salvatore Forte e il collaboratore amministrativo dell’Asp Francesco Macheda.

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