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Catanzaro, Ruffa e Welby: “Bene l’idea di Capellupo di velocizzare nomina garante dei diritti delle persone private della libertà”

“Bene l’idea del Consigliere comunale del capoluogo di regione Vincenzo Capellupo che chiede di velocizzare la nomina del garante comunale dei diritti delle persone private della libertà”.
A dirlo sono Rocco Ruffa membro del consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento e tesoriere dell’associazione Abolire la miseria 19 maggio, e Mina Schett Welby, presidente della stessa associazione oltre che co-presidente dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

In questi giorni di canicola agostana, il Consigliere comunale del capoluogo di Regione, Vincenzo Capellupo, ha chiesto – in una nota indirizzata al Sindaco ed ai Consiglieri comunali – «l’avvio delle procedure per l’elezione del Garante comunale dei diritti delle persone limitate della libertà personale. Un concreto risultato di umanità e di civiltà, in un momento nel quale all’interno del sistema carcerario Italiano, nonostante la sensibilità della polizia penitenziaria e degli altri operatori coinvolti, si riscontrano numerose problematiche come dimostrano le denunce dei Sindacati di polizia ed i dati sulle condizioni di vita dei detenuti».

Nel comunicato Capellupo fa notare come «In molti comuni siano già stati istituiti i Garanti dei diritti dei detenuti che affiancano e sostengono l’attività svolta dall’Autorità Nazionale di Garanzia e i Garanti regionali. E che anche, il Comune di Catanzaro al termine di un lungo percorso di proposte e di dibattito, avviato circa 10 anni fa dal Consigliere comunale Antonio Giglio e dal Partito Radicale, ha approvato – con Delibera di Consiglio Comunale 33/2021 – lo specifico Regolamento che disciplina l’Istituzione di tale figura”.

“Si tratta ora di dare attuazione – aggiungono Ruffa e Welby – a quel regolamento in modo semplice, serio e concreto così che il carcere non sia un microcosmo lontano dal resto della città, ma un luogo conosciuto e riconosciuto, dove a chi ha sbagliato potranno essere concesse nuove opportunità.
Per questo – si legge ancora nella Nota di Ruffa e Welby – riteniamo fondamentale che si realizzi l’elezione del Garante per i diritti delle persone limitate della libertà personale anche nel Capoluogo della regione Calabria.
Il Consiglio Comunale di Catanzaro accolga quindi l’invito, lanciato in queste ore dal Consigliere comunale Vincenzo Capellupo, ad attivare le procedure per l’elezione di una figura che garantisce diritti e tutele.
La detenzione, le privazioni delle libertà e le condizioni delle carceri sono temi che non possono essere trascurati affinché una comunità cittadina possa realmente definirsi tale. La figura istituzionale del Garante consentirebbe ai detenuti e chi vive una condizione di limitazione della libertà, ed agli stessi operatori del settore, di avere un punto di riferimento importante e concreto per la tutela di alcuni diritti fondamentali che, purtroppo, molto spesso vengono calpestati.
La rieducazione e il reinserimento, sono le condizioni cui mira la Costituzione Italiana che si possono realizzare solo se i luoghi di detenzione e di espiazione della pena funzionano e dialogano con le istituzioni esterne. Catanzaro compia questo atto di civiltà”.

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