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Fondi Ue, l’assessore Minenna in Consiglio regionale: “85% di quanto speso viene messa a terra dalla Regione, no criticità”

E’ stato il dibattito sullo stato di attuazione della programmazione europea 2014 – 2020 ad aprire la seduta del Consiglio regionale a palazzo Campanella. La seduta dell’assemblea è iniziata con la lettura del verbale della seduta precedente e le comunicazioni del presidente del Consiglio regionale.

“Il Piano di Attuazione dei fondi comunitari calabrese è un piano che prevede, dal punto di vista finanziario, tre pilastri fondamentali – l’Europa per il 78,93%, lo Stato centrale per il 13,18%  e la Regione per il 7,89% – ed è rivolto agli enti pubblici, alle imprese e alla collettività”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, alle Partecipate, alla Programmazione unitaria e ai Progetti strategici, Marcello Minenna, intervenendo in Consiglio regionale per relazionare in merito allo stato di attuazione della programmazione europea 2014-2020.

“Ha una dotazione totale 2,2 miliardi di euro, di cui la quota comunitaria è di 1,8 miliardi rispetto al quale, per conseguire il target previsto al 31.12.23, dovrà essere sostenuta una ulteriore spesa per 538 milioni di euro che, in virtù degli attuali tassi di co-finanziamento, corrisponde ad una spesa totale di oltre 680 milioni di euro. Ma il tema rilevante – ha aggiunto l’esponente della giunta Occhiuto – sono alcune variabili che indicano la capacità di accelerazione del programma. Tra queste, le cosiddette operazioni sponda, in cui andiamo a rendicontare spese fatte da soggetti terzi rispetto all’ente Regione. Parliamo di risorse che non rappresentano la messa terra diretta dell’ente. Bene, su questo punto la Regione ha fatto un gran lavoro: quando abbiamo ereditato il programma la logica era 15% di spesa diretta e 85% progetti sponda. Oggi siamo in una situazione, grazie al grande lavoro degli uffici e dato dagli indirizzi della Giunta, in cui quella proporzione si è addirittura invertita: 85% di spesa che viene messa a terra dalla Regione e 15% di spesa sponda.

Ciò significa una spesa migliore e una capacità di governo delle decisioni che hanno impatto sul territorio. E non c’è dubbio che c’è stata anche un’importante accelerazione nell’ultimo anno fiscale.

Questa inversione di spesa inoltre ci consente di migliorare la nostra capacità nella prossima programmazione. Io non ravviso dunque criticità nella realizzazione degli obiettivi del programma”, ha concluso l’assessore Minenna.

IL DIBATTITO. Tutti di opposizione i consiglieri regionali che sono intervenuti al dibattito sulla relazione dell’assessore regionale Marcello Minenna dedicata allo stato di attuazione della programmazione europea 2014/2020. Ha aperto l’elenco degli interventi il consigliere Ernesto Alecci (Pd) che si è chesto “quali sono stati e saranno gli effetti che questa spesa determinerà sui territori, dove restano alti e drammaticamente preoccupanti gli indicatori economici della Calabria non è crescita da nessun punto di vista”. Davide Tavernise (M5S) ha ricordato la promessa del presidente Occhiuto in campagna elettorale “augurandosi di lasciare tra 5 anni, una Calabria che l’Italia non si aspetta. Mi aspettavo molto di più – ha detto Tavernise – perché la Calabria continua a restare ultima nella classifica tra le venti Regioni italiane e forse è il caso di capire qual è il problema che impedisce o rallenta la pubblicazione dei bandi”. Amalia Bruni (Pd) ha ripreso una delle considerazioni dell’assessore Marcello Minenna, “stiamo andando”, ricordando che fondi europei significa sviluppo di una Regione, nella quale, invece si registra l’ennesima mancata crescita. Da qui l’invito a chiedersi come invertire questo trend. “Non si tratta – ha precisato – di spendere soldi e dissolvere patrimoni, ma di mettere a frutto dei finanziamenti per fare in modo che le ricadute ci siano”. Raffaele Mammoliti (Pd) pur prendendo atto delle dinamiche attivate ha chiesto l’avvio di una riflessione “che consenta – ha sostenuto – alla Giunta regionale ed al Consiglio di ragionare sui dei cambiamenti proficui per l’utilizzo di queste risorse”. Antonio Lo Schiavo (Misto) ha esortato a dare un significato politico alla discussione. Ed ha espresso preoccupazione per i ritardi della vecchia programmazione “che potrebbero riguardare – ha detto – anche la nuova programmazione”.Ha chiuso gli interventi il capogruppo Pd Domenico Bevacqua. “Nella relazione dell’Assessore Minenna – ha sottolineato Bevacqua – viene fuori tutta la difficoltà nel giustificare i ritardi accumulati nella gestione di questi fondi”, ma ha riconosciuto all’attuale titolare della delega di essersi approcciato da poco nell’incarico, dopo un anno e mezzo in cui si sono succeduti nella responsabilità di questa materia, prima il presidente Roberto Occhiuto e dopo la vice presidente Giusy Princi. “Non possiamo che registrare il fallimento della governance sui fondi comunitari – ha affermato – che è un problema antico di questa Regione e non solo di oggi”.

LA REPLICA DI OCCHIUTO. Replicando agli interventi in Aula, durante i lavori del Consiglio regionale, sullo stato di attuazione della programmazione comunitaria 2014/2020, il presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, ha rivolto innanzitutto un ringraziamento alla sua squadra per il lavoro fatto. “Voglio tranquillizzare tutti i consiglieri regionali – ha detto Occhiuto – riguardo la circostanza che su questa materia io mi assumo tutte le responsabilità delle scelte. Perché è una materia troppo importante e troppo decisiva perché il Presidente della Regione non si riconosca nella responsabilità di ciò che funziona, o di quello che poteva funzionare meglio”. Attenendosi a quella che ha definito la “cronaca dei fatti”, Occhiuto ha affermato che in Calabria, “a fronte di 2,5 mld di risorse comunitarie, c’é oggi un residuo di spesa e di risorse da monitorare che si aggira intorno ai 650 milioni di euro. E io sono ottimista in ordine al risultato che conseguiremo alla fine di quest’anno, quando ci saranno i dati definitivi. C’è stata un’importante propensione della spesa e della spesa monitorata quest’anno e si è generato un modello organizzativo che, io credo, produrrà risultati molto apprezzabili, con buona pace di chi sembra augurarsi, a volte, che la Calabria continui ad essere ultima in Italia. Se oggi ci fosse la fotografia della spesa delle Regioni, la Calabria non risulterebbe più l’ultima regione ma si segnalerà per la grande capacità di intervento su questa materia”. Il presidente Occhiuto ha aggiunto, riferendosi al passato, che “è mancato il monitoraggio, così come è mancato in moltissime altre attività regionali”.

 

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