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L’estate non finisce mai: le ripercussioni in Calabria

La Calabria è la regione più povera di tutto lo Stivale pur avendo un potenziale turistico da far invidia a tutto il mondo. Se il turismo in estate non dà grossi problemi – almeno dal punto di vista delle presenze -, con i cambiamenti climatici tutto muta. Perché il prolungamento della stagione estiva non è semplice da attuare.

Ma quali sono le ripercussioni – positive o negative che siano – di questa estate che è durata fino a inizio novembre?

Il turismo va destagionalizzato

È stato per anni il punto di debolezza della Calabria: d’estate in sovraffollamento mentre d’inverno in solitaria. Ecco, questi due estremi non sono più supportabili economicamente.

Riuscire a ‘dividere’ il flusso turistico nell’arco dei 12 mesi è importante e produce almeno due vantaggi. Il primo è che, così, diventa più semplice gestire tutta l’esperienza turistica che si offre ai viaggiatori: meno persone in breve tempo vuol dire meno disagi. E, inoltre, si permette alle aziende di non vivere solo in poche settimane all’anno ma di tenere vivo il territorio da gennaio a dicembre.

La mancanza di dipendenti si fa sentire ancora di più

I datori di lavoro nel campo del turismo lamentano una mancanza di personale. Non vogliamo certamente schierarci su questo campo poiché c’è bisogno di un’analisi approfondita ma sicuramente il cambio di rotta da parte di giovani e meno giovani è quantomeno evidente.

Il lavoro nel turismo, spesso, è mal pagato e si racchiude in poche settimane: una situazione che ha portato tante persone a cercare lavoro altrove, anche in campi totalmente diversi.

Però, qualora il turismo dovesse destagionalizzarsi il lavoro può essere distribuito in più settimane e, quindi, le condizioni di lavoro potrebbero essere migliori. Una situazione che già si sta vedendo in altre parti d’Italia. Ad esempio, in Emilia-Romagna i lidi balneari si sono visti prolungare almeno fino al 6 novembre le licenze, in modo da sfruttare il ponte di Ognissanti.

È l’ora degli investimenti ‘seri’

Ci sono intere città che non riescono nemmeno a risolvere il problema della spazzatura e, onestamente, ci sembra davvero difficile che possano, in tempi brevi, trovare idee innovative per destagionalizzare il turismo in Calabria.

I servizi minimi indispensabili vengono in molti casi a mancare. Un esempio? Il trasporto pubblico, pressoché inesistente in diverse città. Manca un collegamento serio che possa rendere più agevole la vacanza del turista.

Per non parlare della connessione internet, in alcuni borghi completamente assente. Pregiudicando l’esperienza degli ospiti che vogliono andare oltre il classico percorso turistico. Ci sono borghi, bellissimi, in cui si è praticamente isolati dal mondo. Da un lato, certo, può essere un bel vantaggio ma dall’altro si priva il turista di trovare ciò che può interessargli sul web: i migliori casinò live d’Italia, il ristorante migliore dove mangiare, l’esito della partita di calcio della propria squadra del cuore o anche semplicemente chattare con gli amici.

Insomma, tutto ciò che riguarda la normale attività che si può svolgere online. Senza dimenticare che, quando manca internet, il turista non può condividere le sue storia. Privando, così, la Calabria di uan bella pubblicità gratuita.

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