“Le donne salveranno il mondo”, o quantomeno lo renderanno più umano, più gentile, più bello… Nella giornata a loro dedicata abbiamo ascoltato le impressioni di Anna Maria Labellarte, moglie del vice presidente Filippo Maria Callipo e da sempre appassionata di pallavolo. Tanto da averla anche praticata in Serie C, in una squadra di Lecce nel ruolo di palleggiatrice. Seppur non più in campo, Anna è comunque rimasta spettatrice interessata ed entusiasta. Sempre presente prima nell’epopea dei successi al maschile della Tonno Callipo, ed oggi in tutto l’universo volley giallorosso. Uomini o donne non fa differenza: dal suo posto in tribuna segue con coinvolgente passione le gesta delle principali squadre della Tonno Callipo. Qui ci soffermeremo sulla nuova avventura al femminile, iniziata due anni orsono, di cui Anna descrive e racconta con garbo, equilibrio e competenza, emozioni che suscitano quel rettangolo di gioco e le sue protagoniste, tra palleggi, bagher e schiacciate, ma non solo…
Anna, sei molto presente nell’universo-volley della Tonno Callipo: come nasce la tua passione per la pallavolo?
“Ho praticato diversi sport fin da bambina, essendo da sempre l’unico strumento, sicuramente il più divertente, che si ha a disposizione per socializzare. Ho iniziato con la danza ma non mi entusiasmava abbastanza e allora il primo anno delle scuole medie ho iniziato a giocare a pallavolo insieme alle mie amiche. Da allora non l’ho più abbandonata. Ho smesso di giocare ma mai di seguirla.”
Ormai da diversi anni segui da vicino le vicende della Tonno Callipo, focalizziamo l’attenzione sul gruppo femminile, nella ricorrenza della festa della Donna. Tralasciamo però l’aspetto tecnico, piuttosto raccontaci qualcosa sulle ragazze, se dovessi descriverle sul piano umano?
“Da quando la società ha intrapreso questo nuovo percorso in rosa, ho pensato subito che il nuovo gruppo formato dovesse essere all’altezza del nome riportato sulla maglia e così è stato. Fin dall’anno scorso, infatti, le ragazze hanno creato tra loro una sintonia impeccabile dentro e fuori dal campo, lavorando con onestà e serietà, riuscendo quindi a sposare perfettamente i valori del gruppo-Callipo. Oltre ad essere, risultati alla mano, giocatrici serie e professionali, sono donne unite e solidali tra loro. E penso che la solidarietà femminile, oggi, non sia così scontata.”
Non posso non chiedertelo… Com’è vivere accanto al vice presidente Filippo Maria Callipo, da sempre appassionato di questo sport e dei colori giallorossi?
“È fortunato perché amo la pallavolo e seguirla non mi pesa per niente, anzi. Penso alle partite come ad un momento per stare insieme. Ci divertiamo a commentarle, a scambiarci opinioni su alcune scelte.”
Curiosità: ma tra il presidente Pippo Callipo ed il vice presidente Filippo Maria chi gestisce meglio le ‘sconfitte’ magari riferito al glorioso passato in A, visto che fortunatamente al femminile non ce n’è stata finora occasione e speriamo non ce n’è sarà?
“Filippo ed il suo papà sono molto simili da questo punto di vista, entrambi incassano il colpo di una sconfitta pensando già al futuro, a cosa si può correggere ed a come si può fare per migliorare. Non sono abituati a starsene con le mani in mano, disperandosi senza agire. Devono immediatamente lavorare per fare bene nella partita successiva.”
Siamo in una ricorrenza particolare oggi: cosa significa a tuo avviso la festa della donna?
“Essere donna oggi è molto complesso ma anche straordinario. Mi inorgoglisce pensare alle conquiste che abbiamo raggiunto e cerco di impegnarmi ogni giorno perché le lotte ed i sacrifici di ieri siano onorati e ricordati oggi. Viviamo in un mondo che gira velocissimo, ed è bello così per certi aspetti, ma non dovremmo mai dimenticare quali sono i valori alla base del nostro essere umani: il rispetto, la tolleranza e soprattutto l’uguaglianza.”
Nei tuoi anni al seguito della Tonno Callipo c’è una partita, un episodio, una cosa che ricordi con piacere?
“Più che un singolo episodio, ricordo il periodo e come l’abbiamo vissuto. Gli anni in serie A e A2 erano frenetici, entusiasmanti e senza tregua, tra Campionato e Coppe. I tempi di oggi sono un po’ più dilatati, ma la frenesia è la stessa. Se posso fare un commento un po’ di parte, da moglie, senza però timore di essere smentita, Filippo mette oggi lo stesso impegno e dedizione di ieri, senza guardare alla categoria ma – conclude Anna – solo alle persone che gravitano nel settore.”