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Inchiesta Rende, il sindaco Manna due ore davanti al Gip per rispondere alle accuse di corruzione e turbativa d’asta

E’ durato quasi due ore l’interrogatorio di garanzia del sindaco di Rende, Marcello Manna, accusato di corruzione e turbativa d’asta in un’inchiesta della Procura di Cosenza che, nei giorni scorsi, ha coinvolto l’amministrazione comunale. Manna e’ stato destinatario di un provvedimento di divieto di dimora nel comune da lui amministrato. Questa mattina ha risposto a tutte le domande del Gip del Tribunale di Cosenza, Piero Santese, e anche a quelle dei pm Margherita Sacca’ e Giuseppe Visconti.

Il sindaco di Rende – al momento sospeso dall’incarico – accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Nicola Carratelli ha risposto a tutte le contestazioni sollevate da gip e pm. In particolare, Manna ha chiarito le contestazioni in merito alla vicenda del Centro per minori e i rapporti con l’imprenditore Massimino Aceto, finito ai domiciliari nell’ambito della stessa inchiesta. Manna ha specificato di aver sempre agito seguendo i criteri di trasparenza della pubblica amministrazione. La difesa nei prossimi giorni depositera’ una memoria difensiva.

Nella tarda serata di ieri, e’ stato sentito l’ex assessore comunale di Rende, Pino Munno, che e’ agli arresti domiciliari nell’ambito di questa inchiesta. Munno, difeso dall’avvocato Sabrina Rondinelli, ha risposto a tutte le domande del gip. L’interrogatorio e’ durato circa tre ore. “Munno – ha detto all’AGI l’avvocato Rondinelli – ha risposto a tutte le domande cercando di chiarire tutto il possibile delle accuse che gli vengono contestate”.

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