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Jova Beach Party 2022 a Roccella Ionica, il sindaco Zito: “Evento sostenibile. Spiaggia tornata più pulita di prima”

Oggi sono terminate le operazioni di pulizia della spiaggia nella quale il 12 e 13 agosto ha fatto tappa il Jova Beach Party 2022. E la spiaggia, come aveva garantito l’organizzazione del concerto, è tornata alla libera fruizione più pulita di come era prima. Alla fine di questa straordinaria esperienza per la nostra città e in merito alle polemiche che hanno accompagnato questa tappa del tour di Jovanotti, credo doveroso dare una risposta alla domanda che molti ci hanno fatto: perché abbiamo voluto il JBP a Roccella? E quindi proviamo a dare, sinteticamente, alcune motivazioni alla nostra scelta.

La prima è, per così dire, trasversale e interessa tutte le Amministrazioni Comunali che ospitano il concerto sul proprio territorio e che si può tenere in spiaggia perché l’idea di fare una festa con 30.000 persone sul litorale è tecnicamente e amministrativamente possibile e non contrasta con nessuna delle norme che regolano l’uso dell’arenile nel nostro Paese. Come tutti gli altri colleghi Sindaci, al contrario di quanto afferma il Prof. Tozzi, non avrei mai autorizzato lo svolgimento della manifestazione in violazione di norme che tutelano il tratto di spiaggia interessata. Anche, con tutto il rispetto dovuto, in assenza della consulenza scientifica del WWF, che serve certamente alla organizzazione del concerto per fare le cose al meglio, mettendo in campo azioni ulteriori rispetto a quelle previste per legge. Ma che non rappresenta un baluardo di legalità contro Sindaci “che avrebbero in ogni caso autorizzato l’evento”. Dare questa idea dei Sindaci come novelli Attila pronti a devastare il territorio è francamente vecchia e irricevibile.

Ma basta che non vi sia alcun dubbio sulla piena legalità di ciò che si è deciso di fare per motivare la decisione che abbiamo assunto? Certamente no, perché ci sono ragioni di opportunità da considerare, atteso che non tutto ciò che la legge consente di fare è di per sé opportuno che si faccia.

La seconda motivazione, quindi, è di opportunità ed è legata al fatto che, come amministratori, abbiamo il dovere di coniugare vari interessi che animano le nostre comunità, facendoli convergere verso un unico obiettivo: lo sviluppo sostenibile dei nostri territori. Dunque,  siamo chiamati a porre in essere azioni che aumentano il benessere dei cittadini di oggi senza pregiudicare il benessere delle generazioni future. E’ fuori di dubbio che il JBP2022 porta certamente con sé innegabili e indiscutibili vantaggi per le comunità che lo ospitano, generando un indotto economico rilevantissimo. E in termini di sostenibilità ambientale, chiarito una volta per tutte che non si svolge in area protetta o di particolare interesse naturalistico e che su quella spiaggia non ha mai nidificato negli ultimi 20 anni nessuna caretta caretta o fratino, la questione non è se la manifestazione modifica o meno la spiaggia. La questione è se queste modifiche siano tali da creare impatti irreversibili sull’ambiente interessato dall’evento. E le modifiche alla spiaggia che il JBP2022 apporta sono evidentemente reversibili.

Nulla, pertanto, impedisce di considerare sostenibile da un punto di vista ambientale l’evento. Nulla se non un approccio ideologico al tema, esasperando il quale non si realizzerebbe alcuno sviluppo sostenibile, perché la parola sviluppo, secondo questo approccio, sarebbe morta, sacrificata alla esasperazione del concetto di sostenibilità ambientale.

C’è, infine, un’ultima ragione, meno trasversale, che ci ha spinti ad ospitare il JBP2022. Roccella è un piccolo paese di 6.400 anime nella Calabria Jonica. Siamo da 20 anni Bandiera Blu, abbiamo avuto riconosciute le 5 Vele di Legambiente fino a quando tale prestigioso riconoscimento è stato attribuito ai singoli Comuni e non ai comprensori, siamo da 10 anni Bandiera Verde per le spiagge a misura di bambino, facciamo il 75% di raccolta differenziata e le nostre spiagge sono per il 70% libere e per il 30% occupate da stabilimenti balneari. Credo, quindi, che la coscienza ecologica della comunità che rappresento possa difficilmente essere messa in discussione. Qui si svolge da 42 anni il Festival Jazz più longevo d’Italia, nato assieme ad Umbria Jazz, ogni estate si tiene una interessantissima Scuola di Filosofia e siamo la patria del Fitwalking. E molto altro.

E non siamo un’isola felice, che nessuna isola può essere felice se attorno a sé  non avesse altri con cui dialogare. Non siamo un caso unico in una regione che soffre oggettivamente della difficoltà a scardinare l’unica dimensione della sua narrazione, che è quella giudiziaria.

Il JBP2022 è una straordinaria opportunità per farlo, per raccontare e far conoscere la Calabria che siamo, per far prendere coscienza a tutti noi della possibilità di guarire dalla sindrome di Cenerentola e prendere in mano il nostro futuro. Avremmo potuto farlo, come suggeriscono le associazioni ambientaliste, con un concerto di Jovanotti tenuto in uno stadio o in un’arena. Ma avremmo dovuto organizzarlo in Campania, perché in Calabria stadi e arene di questo tipo non ce ne sono.

Ho cercato di fare sintesi dei motivi per i quali abbiamo voluto ospitare e saremmo lieti di continuare ad ospitare il Jova Beach Party. Ma forse la sintesi migliore di queste motivazioni è che il JBP2022 è una idea eretica messa a terra molto bene.

E come ci insegna la Storia è sulle idee eretiche che spesso si costruisce il progresso di una comunità.

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