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45esima stagione concertistica “L’Hera della Magna Graecia”: a Crotone torna la flautista Luisa Sello

Un grande ritorno a Crotone per la flautista di fama mondiale Luisa Sello che domenica 23 novembre, alle ore 19.00, suonerà all’Auditorium “S. Pertini” di Crotone, accompagnata dall’Orchestra “O. Stillo” diretta dal Maestro Fernando Romano, nell’ambito della 45ª Stagione concertistica “L’Hera della Magna Grecia”.
Luisa Sello, definita dal New York Concert Review artista dalla “avvincente passione e spontanea cantabilità, con tecnica brillante, eccellente controllo del fiato, suono generoso e grande charm”, suona in tutto il mondo ed è stata scelta dal Ministero dei Beni e delle attività culturali per rappresentare la musica italiana a livello internazionale. Nel suo curriculum figurano i nomi di Riccardo Muti, Trevor Pinnock, Alirio Diaz, Wiener Symphoniker, Carnegie Hall, Juilliard School, Philippe Entremont, Thailand Symphony Orchestra, Teatro alla Scala di Milano, Salvatore Sciarrino, Bruno Canino, Karl Leister. Il concerto sarà un omaggio a Mozart, Rota e Morricone.
La Stagione, promossa dalla Beethoven Acam, e finanziata da Ministero della Cultura – Dipartimento dello Spettacolo, Regione Calabria, Fondazione Carical, con il patrocinio del Comune di Crotone e della Provincia di Crotone, proseguirà martedì 25 novembre, alle ore 20.30, al Teatro comunale Vincenzo Scaramuzza di Crotone. In scena “In mezzo a un milione di rane e farfalle” con la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio e la cantautrice Erica Mou che accompagnerà la narrazione con la sua voce raffinata e la chitarra. Sullo sfondo le illustrazioni di Beatrice Alemagna. Lo spettacolo, tratto dall’omonimo libro di Concita De Gregorio, è un “quaderno degli oggetti smarriti”, un racconto poetico di tutto ciò che abbiamo perduto o dimenticato. Persone, luoghi, emozioni, oggetti che sembravano dissolti nell’aria trovano nuova vita attraverso la narrazione e la musica. Ne nasce un taccuino teatrale fatto di parole, musica e immagini evocate, in cui i ricordi diventano vivi e le persone che ci mancano trovano un posto per restare. Un’ode a ciò che non torna, ma che possiamo sempre provare a riprendere.

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