Il Consiglio regionale ha approvato, con la richiesta di autorizzazione al coordinamento formale, la proposta di legge che istituisce anche in Calabria il Registro regionale dei pazienti diabetici, con unico firmatario il consigliere Domenico Giannetta (Fi). Lo stesso ha affermato che la proposta nasce dallo studio degli elevati livelli di incidenza che il diabete presenta in Calabria, “con un dato – ha ricordato – che riguarda l’8,5% della popolazione, tra i più alti in Italia. Con questo iter legislativo daremo attuazione a quella rete diabetologica fortemente voluta dal presidente Occhiuto nel piano operativo 2022 e 2025. Il registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria è un servizio, quindi, di primaria rilevanza nell’ambito della rete regionale dell’assistenza diabetologica perché ci consente di gestire quei pazienti diabetici in carico ai servizi di diabetologia calabrese con fedeltà di cura, sorveglianza e monitoraggio epidemiologico”.
A seguire, l’Assemblea di palazzo Campanella ha affrontato ed approvato, sempre con la richiesta di autorizzazione al coordinamento formale, il testo della proposta di legge per l’istituzione dell’ “Unità di Pedagogia Scolastica per lo sviluppo della comunità educante e per la promozione del diritto all’educazione e all’istruzione nella Regione Calabria”, sottoscritta da Pietro Molinaro, Giuseppe Gelardi, Filippo Mancuso, Pietro Raso, Giuseppe Mattiani ed Ernesto Alecci. Con la relazione di Pasqualina Straface (Fi), il Consiglio regionale ha discusso ed approvato la proposta di legge recante “Approvazione Piano Territoriale Triennale (PTT) 2025/2027 e Schema di Protocollo di Intesa per il sostegno e lo sviluppo regionale dell’Istruzione Tecnologica Superiore – ITS Academy”, e la “Modifica del cronoprogramma relativo alle procedure e ai provvedimenti amministrativi per la definizione del Piano regionale di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa contenuto nel documento ‘Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa – Linee Guida per il triennio 2024/2025 – 2026/2027’ approvato con la delibera di Giunta Regionale n. 336 del 21/07/2023”.
“Ci troviamo di fronte ad un atto apparentemente tecnico – ha spiegato la relatrice – ma di rilevante impatto istituzionale, sociale e culturale. Non è, infatti, un mero esercizio di aggiornamento procedurale, è piuttosto un intervento che si rende necessario alla luce delle mutate condizioni normative e organizzative intervenute negli ultimi mesi, e che punta a garantire il rispetto delle scadenze ministeriali, l’efficacia del processo di programmazione, e soprattutto, la qualità e l’equità del servizio scolastico sul territorio calabrese”.
Antonio Lo Schiavo ha definito la proposta un atto di macelleria sociale pianificato dal Governo nazionale, di fronte alla quale la Calabria non si è comportata come altre Regioni, che hanno sollevato un conflitto di competenza davanti alla Corte Costituzionale, o come la Regione Campania che ha fatto ricorso al TAR. “Stiamo assecondando delle politiche scellerate che proprio nelle Regioni del Meridione avranno un impatto sociale ed economico fortissimo”.
Gli ha fatto eco il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua per il quale sarebbe stato opportuno che il Consiglio regionale si opponesse a questo provvedimento del Governo nazionale perché danneggia i territori deboli, fragili, del territorio regionale. Sul tema è intervenuta l’assessora ai Lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, urbanistica Maria Stefania Caracciolo.
La stessa ha ricordato che il piano è stato previsto dal Pnrr. “Si tratta – ha spiegato – di una pianificazione che viene fatta in tutta Italia per razionalizzare e ottimizzare l’utilizzo delle risorse scolastiche”.
In riferimento alle aree interne, l’esponente della Giunta regionale ha ricordato che le linee guida che sono state adottate dalla Regione, su indirizzo del Consiglio regionale, “tutelano e prevedono proprio forme ampie di tutela per quanto riguarda i ragazzi che stanno nelle scuole delle nostra comunità dislocate lontano dai centri principali”.