“Commissione Territorio molto partecipata quella che si è tenuta nella sala consiliare di Palazzo San Giovanni con i tecnici della Stretto di Messina SpA su “piano di cantierizzazione, piano di sicurezza, monitoraggio ambientale, approvvigionamento idrico del cantiere, opere preliminari oggetti di prescrizione e interferenza sul territorio”: un pubblico (quasi interamente composto da cittadini contrari alla realizzazione dell’opera) composto e attento, che ha seguito per oltre tre ore i lavori della commissione con vero atteggiamento di rispetto.
Nel merito l’amministrazione comunale non ha appreso molto di più di ciò che già sapeva dal marzo 2024 (documenti pubblicati dal MASE) sul progetto di cantierizzazione e sulla risoluzione delle interferenze.
Ma partiamo dalle novità: per la Stretto di Messina la Città non verrà ‘tagliata’ in due perché il lungomare continuerà ad essere percorribile attraverso la realizzazione di un bypass che devierà il transito (tra la chiesa di Pezzo e quella di Cannitello) sulla variante di Cannitello. Da questo assunto tutte le proposte che la società ha rappresentato e rispetto alle quali è emerso il giudizio ‘perplesso’ e considerato non sufficiente da quest’amministrazione.
La Città sa bene che la decisione sulle opere preliminari verrà assunta dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ma sa altrettanto bene che i progetti saranno sottoposti al MIT e quindi al CIPESS dalla Stretto di Messina. Progetti per le opere preliminari quantificati da noi in 138 milioni di euro e che attengono alla pubblica illuminazione (non pervenuta nelle relazioni della società), alla rete idrica, alla rete fognaria, alla viabilità alternativa e al monitoraggio ambientale.
Abbiamo condiviso la richiesta della società di trattare in una sessione approfondita ad hoc il tema del monitoraggio ambientale: pur sapendo bene infatti che il monitoraggio è già previsto dalla legge obiettivo del 2004, la città ha richiesto che parta da subito la tutela a favore dei cittadini (500.000 €).
Non affrontato nei termini richiesti il problema della rete fognaria: ad ottobre 2024 abbiamo evidenziato come assolutamente improponibile la localizzazione del secondo depuratore nord per la città nella zona a mare di Porticello. Se, infatti, si conviene sulla necessità che la città sia dotata di due impianti di depurazione, è altrettanto chiaro da ottobre 2024 che nessuna area turistica della nostra città dovrà essere più sacrificata. I tecnici della Stretto di Messina sono stati chiamati a tornare con una proposta differente rispetto a quella immaginata nelle schede progettuali.
Sul servizio idrico: accolte le nostre proposte su sistemazione ed efficientemento della rete e sull’attivazione della sorgente Aspromonte; l’amministrazione non è rimasta soddisfatta però dal complesso del piano prospettato che non prevede il dissalatore e la realizzazione di pozzi nel territorio comunale (bensì un pozzo a Catona).
Se il cantiere ponte si aprirà, le opere dovranno essere tutte funzionali alle necessità della Città e non a quelle del cantiere!
Per questo non ci convince la soluzione della pista di cantiere, funzionale solo ai lavori eventuali del ponte: quest’amministrazione ha proposto di tracciare un sistema di strade alternative che, comunque, non renderebbero promiscuo il traffico. Ci riferiamo al completamento di via Panoramica dello Stretto e di via Giovanni Messina, alla sistemazione di via la volta, alla strada retrostante la stessa variante di Cannitello e che congiunga le due chiese di Pezzo e di Cannitello, alla continuazione di via Giovanni Trecroci e della strada provinciale Villa San Giovanni-Campo calabro, alla realizzazione di due nuove arterie prospicienti le fiumare Campanelle ed Immacolata fino all’abitato di Piale.
Attendiamo risposte certe su: effetti a mare della realizzazione delle opere del ponte; utilizzo (previa analisi) delle terre di scavo per il ripascimento della costa; metodo di raccolta delle acque meteoriche per evitare quanto successo dopo la realizzazione del nuovo tracciato autostradale; modalità di raccolta e sversamento delle acque di cantiere.
Tutte le richieste presentate al Mit e quindi alla Stretto di Messina ad ottobre 2024 sono ad oggi mantenute e confermate nei lavori della commissione territorio, perché come sempre abbiamo sostenuto che la visione della Città prescinde dal cantiere e dall’opera ponte.
Ci sono delle notizie acquisite ieri che giungono nuove: la quantificazione in 545 giorni, 18 mesi, per la realizzazione delle cosiddette opere anticipate ossia preliminari ma anche la quantificazione a circa 300 milioni di euro dell’importo complessivo di tali opere.
Continuiamo ad essere promotori di ogni forma di dialogo e di confronto, come ben ha ricordato in apertura dei lavori il presidente Idone rendendo il crono programma di tutti i termini rispettati dall’amministrazione rispetto alle richieste ministeriali, ma anche di tutti gli incontri e di tutti gli appuntamenti ed i consigli comunali aperti promossi con la Città.
Le valutazioni politiche sui lavori della commissione territorio sono riservate al confronto consiliare. Aver ieri ascoltato i tecnici della Stretto di Messina non modifica il giudizio già espresso sullo stato della progettazione e sulla mancanza di progetti definitivi di risoluzione delle interferenze, pur avendo avuto contezza della loro consapevolezza rispetto alle richieste avanzate”.
E’ qun sindaco, la giunta, il gruppo consiliare “Città in Movimento”