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L’acqua è un bene comune, Gallo: “Rende riprenda il controllo delle proprie risorse”

“Nel mese di ottobre 2024 il Comune di Rende è entrato nel Consiglio direttivo di Arrical, l’Autorità Rifiuti e Risorse idriche della Calabria. Un passo che, in teoria, dovrebbe rappresentare un’opportunità concreta per rafforzare la governance pubblica nella gestione dell’acqua e dei rifiuti. Tuttavia, a più di due anni dalla nascita di questa Autorità, la tanto auspicata centralizzazione efficiente delle funzioni idriche e ambientali resta ancora un miraggio. La realtà, oggi, racconta di una gestione ancora frammentata, poco trasparente e lontana dai bisogni reali delle comunità.

Il passaggio del servizio idrico da Acque Potabili Servizi Idrici Integrati a Sorical non ha portato il cambiamento sperato. Le inefficienze restano, così come i costi elevati a carico dei cittadini. Ciò che manca è una visione chiara, un piano concreto di investimenti in infrastrutture e manutenzione. Il “Cantiere di lavoro Abatemarco”, così come il progetto di ingegnerizzazione delle reti idriche urbane e gli interventi per la riduzione delle perdite, devono uscire dal limbo della progettazione e diventare realtà operative. Non possiamo più permetterci sprechi, né di acqua né di risorse economiche.

La crisi idrica è una questione strutturale, non emergenziale. Per questo, il Comune di Rende ha il dovere di esercitare con responsabilità e coraggio il ruolo affidatogli all’interno di Arrical. Occorre pretendere trasparenza sugli investimenti, tempi certi di realizzazione, coinvolgimento delle comunità e monitoraggio pubblico dei risultati.

Ma non è solo la rete idrica a destare preoccupazione. Anche il settore della depurazione necessita di una decisa inversione di rotta. L’agglomerato Cosenza-Rende è ancora sotto Procedura d’Infrazione Comunitaria 2004/2034 per gravi carenze depurative. Una ferita ambientale e civile che richiede un’azione immediata e determinata. Il Consorzio Vallecrati, soggetto attuatore di un intervento da 35 milioni di euro, è da anni inadempiente: questa è una responsabilità non più tollerabile. Serve un cambio di passo, serve assunzione di responsabilità.

L’acqua non è una merce, è un diritto. L’acqua è un bene comune e come tale va tutelata, gestita in modo pubblico, partecipato e sostenibile. Rende deve essere protagonista di questa sfida. Deve riprendere il controllo delle proprie risorse, uscire dalla logica delle deleghe in bianco e garantire a tutti i cittadini e le cittadine un servizio idrico efficiente, equo, continuativo.

È il momento di scegliere da che parte stare: dalla parte dei diritti o degli interessi. Rende deve scegliere la via della giustizia ambientale, della trasparenza, della buona amministrazione. Perché senza acqua, non c’è futuro”.

Lo afferma in una nota Rossella Gallo, candidata sindaca per Rende. 
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