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Ventura: “La modifica della L.R. 15/2003 sarà il prossimo scandalo?”

«Una riunione tenutasi venerdì scorso a Roghudi tra sindaci ed associazioni ha confermato in sostanza il modo strumentale con cui si è giunto alla modifica della dell’ex Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri, ossia una delle tre Fondazioni che oggi si dovrebbero occupare dell’attuazione delle politiche linguistiche minoritarie presenti in Calabria. Il Comitato Regionale per le Minoranze Linguistiche che ha approvato inizialmente tale statuto era privo sia del componente espressione della comunità greco-calabra sia del rappresentante metropolitano. Nessun dialogo preliminare è stato svolto ed adesso bisognerà tentare di correre ai ripari».
Così dichiara il giurista Francesco Ventura, attivista per la rivitalizzazione linguistica per la minoranza greca di Calabria. Le associazioni convocate lo scorso venerdì si sono impegnate ad elaborare proposte e correttivi per avviare un tentativo disperato per invertire la rotta profusa dalla Regione. I sindaci si sono dichiarati disponibili a farsi portavoce di queste istanze, provando così a loro volta a porre un rimedio a quanto successo e che si sarebbe potuto prevenire con un approccio diverso ed una sensibilità maggiore che è mancato. Il tutto mentre pende un’ennesima spada di Damocle.
«Rimango disorientato dal fatto che mentre sulla stampa e nei verbali del Consiglio Regionale della Calabria e della sua III Commissione si parla della tanto annunciata modifica della L.R. Calabria n.15/2003, ossia quella legge regionale attuativa della L.n.482/1999 a tutela delle minoranze linguistiche storiche, su espressa istanza d’accesso civico il Consiglio Regionale affermi per iscritto che nulla risulti agli atti – prosegue Ventura – Il mio timore è che si giunga ad una altrettanta improvvisa modifica che, concordata solo tra componenti della pubblica amministrazione, porti ad un ennesimo essere messi innanzi al fatto compiuto. Le minoranze linguistiche calabresi non vogliono e non devono essere sfruttate come corsia preferenziale per intercettare fondi od appropriarsi con raggiri di benefici di legge. Questa condotta va contro ogni etica, prima ancora di essere illegittima. Ho preso posizioni forti nei confronti dei Comuni di Bova e Roghudi. Sarò pronto ad un loro elogio se riusciranno unitamente agli altri Enti Locali a battersi per il bene di questa comunità, la quale se rispettata sarà loro alleata. Ora basta».

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