Lunedì 28 agosto, alle ore 19,00, sarà presentato, nella sede della casa editrice Città del Sole a Reggio Calabria in via Filippini 23-25, il libro “34% – La storia di una legge per il Sud – La questione meridionale a Bruxelles” di Rosella Cerra e Roberto Longo.
A presentare i lavori sarà l’editore di “Città del Sole” Franco Arcidiaco. L’introduzione e la moderazione saranno di Tonino Perna, economista e sociologo, docente presso le università di Messina e Reggio Calabria.
Oltre gli autori, relazionerà Cinzia Lamberti, discendente della omonima famiglia che nel Regio Demanio di Stilo gestirono una intensa attività produttiva ed imprenditoriale creando la prima fabbrica d’armi del Regno Borbonico. Un importante pezzo della nostra storia riportato in un capitolo del libro, collegato alla attuale necessità di creare un luogo della nostra memoria con un Eco-museo diffuso della Cultura Materiale e Immateriale dell’Alta Locride.
Un libro scritto a quattro mani, con la prefazione del già ministro per il Sud Barbara Lezzi.
In esso si ripercorrono le fasi che hanno portato alla genesi della legge della ripartizione dei fondi dello Stato in conto capitale in proporzione alla popolazione, al Sud il 34%. Da una petizione portata a Bruxelles nel 2015 nella quale si chiedeva esplicitamente questa suddivisione, agli appelli, agli incontri, alle lettere, alla determinazione di un gruppo di persone, all’intervento di Barbara Lezzi, allora ministro per il Sud del governo Conte.
La petizione è la numero 0748/2015. La legge è la numero 18 del 27 febbraio 2016. L’articolo è il 7-bis “Principi per il riequilibrio territoriale”. Per arrivare a rendere attuativa tale legge sono passati diversi anni. Il decreto attuativo viene infatti firmato da Giuseppe Conte nel maggio 2019. Da allora ha subito modifiche, rinvii, applicazioni e interpretazioni distorte, fino a cadere nell’oblio con i soliti trucchetti della politica colonialistica.
Ma rimane un fatto storico perché la legge non è stata abrogata. Per la prima volta si è definito di ripartire le risorse dello Stato in conto capitale in proporzione al numero della popolazione.
Ma lo scopo del libro è anche quello di ripubblicare in versione integrale la petizione portata a Bruxelles nel giugno 2015 dagli autori del libro, E sono stati loro a seguire le varie fasi di applicazione della legge, riportando nel libro gli articoli, i commi, le variazioni e le distorsioni. Rincorrendo anche una “operazione verità”. Di cui non si devono perdere le tracce.
Lezzi: «Un libro verità sul Meridione»
Nella sua prefazione la Lezzi afferma
«Ora mi ritrovo, dopo così tanti anni e innumerevoli cambiamenti, dopo essere stata Parlamentare e Ministro per il sud, a scrivere questa prefazione per un libro verità sul meridione e mi sento avvilita nel constatare che sì, purtroppo c’è ancora bisogno di un libro che racconti cosa è successo e cosa ancora succede.
Premetto di essere onorata per essere stata ospitata in questo libro così ben fatto e dal quale si trasmette la passione degli autori per la propria terra oltre al senso di ingiustizia ma intendo confessare il mio scoramento perché l’unica soluzione risiede nell’opinione pubblica, nella consapevolezza dei cittadini e nel loro desiderio di svoltare che non può limitarsi in un voto
d’opinione da cui si aspettano miracoli. A me, in un anno di incarico, è stato rimproverato di aver concesso l’autonomia differenziata, di aver svenduto il sud alla Lega, di non aver fatto l’alta velocità, di non aver riparato tutte le strade, di non aver ristrutturato tutte le scuole e di non aver risolto la disoccupazione meridionale. Tutto questo veniva veicolato attraverso diversi media e da tutti i partiti che avevano governato nei trent’anni precedenti. Ma mentre cercavo di imporre dignità ed equità per il sud affrontando un confronto freddo e duro persino con l’Ambasciatore americano in Italia che aveva usato definizioni poco generose nei confronti dei miei concittadini meridionali, questi ultimi, hanno abbandonato me in favore delle altre forze politiche. Questa è la verità e ne ho preso abbondantemente atto pur non essendomi mai pentita per il mio operato. Avere la coscienza a posto è il migliore cuscino per dormire tranquilli e per guardare negli occhi le migliaia di giovani meridionali costretti a migrare».