“L'arte di non sapere, che non dev'essere confusa con l'ignoranza, perchè gli ignoranti non sono responsabili della loro triste condizione, nasce da un'idea autolatra ed egocentrica del mondo e della società” - Luis Sepúlveda
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“Nel segno di Gemelli”, gran finale il 23 aprile con “Ricordi d’a ruga”: ultimo atto della rassegna dedicata al grande autore catanzarese

Si chiude mercoledì 23 aprile la rassegna teatrale “Nel segno di Gemelli”, un progetto triennale nato per celebrare l’opera e l’eredità di Nino Gemelli, figura centrale del teatro catanzarese. Un percorso avviato lo scorso 19 febbraio che, spettacolo dopo spettacolo, ha riportato in vita il repertorio di un autore, attore e regista che ha saputo trasformare il dialetto in poesia e il palcoscenico in casa.

Il gran finale sarà affidato a “Ricordi d’a ruga”, una delle due commedie inedite ritrovate tra le carte lasciate dal maestro Gemelli e custodite oggi da chi ne ha raccolto il testimone artistico. Un testo che era già pronto per andare in scena, completo addirittura della scenografia originale firmata da Giovanni Marziano, che verrà fedelmente riproposta.

La rassegna ha già portato in scena “Bongiornu e aguri”“Basta: abbasta e suverchja” e “Setta, ottu, nova e decia”, tutte accolte con entusiasmo da un pubblico numeroso e partecipe, a dimostrazione che il teatro, se radicato nella memoria e nella lingua di un popolo, continua a parlare forte e chiaro.

Oltre agli spettacoli, il progetto culminerà con la pubblicazione della grammatica del dialetto catanzarese scritta da Nino Gemelli: un dono culturale prezioso, rimasto finora inedito, che diventerà strumento di valorizzazione e trasmissione della lingua madre.

A sottolineare il senso e l’emozione di questo percorso è Francesco Passafaro, direttore artistico del Teatro Comunale, allievo e custode dell’eredità del maestro Gemelli:
«Ho avuto il privilegio di crescere artisticamente accanto a Nino Gemelli e oggi sento il dovere morale di restituire alla città la sua voce, la sua visione. Questa rassegna non è solo un omaggio, ma un modo per dire ai giovani che il dialetto è bellezza, è identità, è teatro vivo. “Nel segno di Gemelli” è il nostro grazie, ma anche il nostro impegno per il futuro».

“Nel segno di Gemelli” è più di una rassegna: è un atto d’amore per Catanzaro, per la sua lingua e la sua memoria. Un invito a tornare a teatro, a riscoprire le radici e a farle fiorire. E per chi ha voglia di regalarsi (o regalare) un viaggio nel cuore della cultura popolare, l’abbonamento alla stagione è più che un’idea: è un gesto di affetto per la città.

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