“È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità” - Albert Einstein
HomeCalabriaCrotoneArrestato nel Viterbese il boss della mafia turca Baris Boyun: a Crotone...

Arrestato nel Viterbese il boss della mafia turca Baris Boyun: a Crotone era stato vittima di intimidazione

Era stato vittima di un’intimidazione a Crotone Baris Boyun, il presunto boss della mafia turca arrestato stamattina nel viterbese. L’episodio risale al 18 marzo scorso, quando persone non identificate spararono alcuni colpi di pistola contro la porta d’ingresso della casa in cui Boyun si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Provvedimento restrittivo applicatogli perché accusato della detenzione di un’arma clandestina contestatagli dalla Squadra mobile di Milano, Boyun era arrivato a Crotone nell’ottobre del 2022 prima di andare via e tornarvi il 2 febbraio scorso per scontare la detenzione domiciliare nella casa della compagna. Nel corso della notte ignoti s’introdussero nel condominio in cui abitava Boyun e spararono quattro colpi di pistola contro il portone dell’appartamento, nessuno dei quali comunque ferì il boss turco e la compagna, che in quel momento erano a letto.

Dalle indagini della Polizia é emerso che Boyun avrebbe ricevuto a Crotone numerose visite e, malgrado fosse ai domiciliari avrebbe continuato a dirigere la sua rete criminale, con diramazioni in tutta Europa. Il giorno dopo l’intimidazione Boyun fu prelevato dalla Polizia e trasferito in un’altra località.

“Non sono emersi attentati programmati in Italia e nemmeno nei confronti delle nostre istituzioni”. Lo ha detto in conferenza stampa il neo procuratore aggiunto di Milano Bruna Albertini, titolare dell’indagine che ha portato all’arresto del presunto boss della mafia turca Baris Boyun, uno dei criminali più ricercati da Ankara, e parte dei componenti della sua rete.

Il pm, che fa parte della Ddda milanese, ha spiegato che Boyun in “Italia si sentiva protetto in quanto il mandato di arresto proveniente dalla Turchia non era stato avallato” dalla magistratura di Bologna. Gli attentati emersi dall’inchiesta riguardano una fabbrica di alluminio in Turchia, poi sventato, un noto ristorante e una gioielleria di Istanbul.

Articoli Correlati