Nella sua ultima visita di tre giorni nello scorso fine settimana in Calabria, regione che ama e nella quale torna ogni estate insieme alla moglie per un breve periodo di vacanza nella casa comprata nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, Iginio Massari ha fatto tappa a Crotone, ospite per pranzo del ristorante ‘Porto Vecchio’, all’imbocco del molo più antico della città.
Il grande pasticcere bresciano ha gustato i piatti preparati dagli chef Claudio Villella ed Anna Stefania Riga, i quali hanno messo a punto un menu speciale in cui sono spiccate le preparazioni a base di cernia, uno dei pesci dalle carni più pregiate: l’antipasto ha infatti previsto cernia marinata affumicata con mandorle tostate e crema di basilico, ed un’insalata di baccalà su crema di finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp, marmellata di clementine, finocchio candito e granella di liquirizia di Calabria Dop.
Come primo piatto Massari ha gustato un risotto con riso Carnaroli di Sibari, cernia ed anice nero selvatico della Sila, come secondo piatto cernia alla griglia con pomodoro affumicato, salsa bernese e patate della Sila Igp alla brace. Il tutto accompagnato da zibibbo Orange delle cantine Benvenuto. Ovviamente, l’esame più atteso era quello del dolce: ebbene, il semifreddo di pistacchio con crema inglese e frutti di bosco ha superato il vaglio dell’esigente palato a cui è stato sottoposto.
A Massari, Anna Stefania Riga ed il maestro orafo Gerardo Sacco, altro celebre artigiano del nostro Paese, hanno fatto dono di una targa: un riconoscimento legato al fatto che col suo lavoro il grande pasticcere bresciano ha reso lustro alla cultura gastronomica italiana promuovendone gusti e ricette, e contribuendo anche alla tutela delle materie prime. A tal proposito, l’attovagliamento dello scorso fine settimana si è trasformato in un’occasione di confronto sulla cucina del territorio, sulla necessità di valorizzare le culture gastronomiche locali, ed un fruttuoso scambio di esperienze fra un gigante della pasticceria mondiale ed un’impresa della ristorazione che in pochi anni ha conquistato la fiducia dei clienti, ritagliandosi un ragguardevole spazio nel settore in una città ad alta vocazione turistica.
Massari ha sottolineato un concetto ribadito molte volte nel corso della sua ultracinquantennale carriera, e cioè che ogni realtà locale nel settore della ristorazione deve puntare decisamente sui suoi prodotti più caratteristici, specie se connotati da unicità: ha citato, per esempio, il finocchietto selvatico, che nel Crotonese cresce spontaneamente, e l’anice nero della Sila, del quale gli è stato fatto dono dopo aver scoperto quanto egli lo apprezzi.
Del resto, proprio con l’anice silano ed il cedro della riviera settentrionale tirrenica calabrese Massari ha poi realizzato i dolci preparati durante la Masterclass: il cedrino, biscotto a base, fra l’altro, di miele d’acacia, mandorle e cedro candito e macinato, il morbidone al caffè e la torta di lampone e lime. All’editore di Video Calabria, Salvatore Gaetano, Massari ha fatto dono del suo ultimo libro, ‘Giorni, mesi, anni di una vita intensa’, il più intimo poiché tratta non solo della sua straordinaria carriera professionale ma dell’intera sua esistenza, rapporti con moglie e figli compresi. Prima di lasciarlo andare Gaetano gli ha strappato la promessa di un nuovo incontro per un’intervista, durante le ferie estive, nella pace di Aieta. Un invito che il più grande pasticcere italiano ha di buon grado accettato.