Un nuovo capitolo produttivo per una storia che va avanti ormai da undici anni e che ha sancito l’affermazione delle Officine Teatrali Telesiane, dirette dal regista e docente del Liceo Classico “Bernardino Telesio” di Cosenza, Antonello Lombardo che il prossimo 23 maggio, al Teatro Rendano, alle ore 20,30, terrà a battesimo, con i buoni uffici del dirigente scolastico del Liceo Telesio, Domenico De Luca, il “Prometeo incatenato”, liberamente ispirato alla tragedia di Eschilo. De Luca e Lombardo sono stati ospiti della Commissione cultura del Comune di Cosenza, presieduta da Mimmo Frammartino, per illustrare la prossima messa in scena e per spiegare attentamente la nuova sfida intrapresa dalle Officine teatrali telesiane che hanno anche la mission di valorizzare gli studenti del “Telesio” che frequentano i laboratori annuali di teatro e che rivelano spiccate e talvolta insospettate attitudini per il palcoscenico. Il presidente della commissione cultura Mimmo Frammartino ha avuto parole di apprezzamento verso il regista “che da sempre – ha detto – mantiene rapporti di collaborazione con la Commissione Cultura”, auspicando che l’opera possa circuitare anche negli altri teatri calabresi e non solo in Calabria. Apprezzamenti sono venuti anche dalla delegata del Sindaco Franz Caruso alla Cultura, Antonietta Cozza e dalla consigliere Bianca Rende. Il dirigente scolastico del “Telesio”, Domenico De Luca, ha sottolineato la costante attenzione del Liceo alle proposte teatrali del docente e regista Antonello Lombardo. “I sacrifici economici per l’ ente scolastico – ha proseguito De Luca – sono tanti, ma vale la pena di proseguire su questa linea che vede la compagnia Officine Teatrali Telesiane impegnata in lavori di grande qualità”. Nell’illustrare la sua nuova messa in scena, Antonello Lombardo ha ribadito la sua cifra stilistica, contrassegnata, ancora una volta, da un andirivieni tra mito e attualità. “Cerco sempre di trovare – ha sottolineato il regista – delle forme di attualizzazione e sperimentazione che siano in grado di riportarci alla nostra realtà e al nostro vissuto quotidiano. Credo che Prometeo, mai come oggi, così come in tutte le tragedie greche, sia una figura molto attuale, per quel che esprime sul tema sulla giustizia, ma anche perché, attraverso il fuoco dell’ingegno umano, è una figura che parla al presente. È il ribelle, l’idealista, l’uomo che sfida l’autorità in nome dell’amore per l’umanità, incarnando la condizione di chi cerca una via d’uscita, ma paga un prezzo altissimo, rappresentando il simbolo del conflitto eterno tra ideale e realtà. Prometeo, in altri termini, ha proseguito Antonello Lomardo – incarna il prototipo dell’uomo che cerca quotidianamente di salvaguardare la propria dignità e di non abbassare la testa di fronte alla tracotanza del potere”. La messa in scena si sviluppa in due momenti paralleli : nella rupe, simbolo dell’isolamento di Prometeo, e in un ambiente chiuso, come le quattro mura di una casa, che circoscrive quello che può essere l’elemento di solitudine della società attuale. Anche il “Prometeo Incatenato”, come i precedenti lavori, si regge sull’entusiamo e la passione dei ragazzi delle Officine Telesiane che non perdono occasione per confrontarsi ed immergersi nei classici della tragedia greca, affrontando nella fattispecie il testo di Eschilo, insidioso, ma che i giovani attori trovano il modo di introiettare e interpretare alla loro maniera. Sono in tutto 20 i ragazzi in scena. Prometeo è Pietro Vencia, un ragazzo che frequenta da cinque anni il laboratorio teatrale del Telesio e che adesso è nella fase conclusiva del suo percorso scolastico che arriverà al termine con il conseguimento della maturità. Di lui il regista Lomabrdo dice un gran bene. “credo che meritasse questo ruolo, anche perché è molto bravo ed era portato per questa parte”. Aiuto regista di Lombardo è, ancora una volta, il prof.Flavio Nimpo, che nell’allestimento interpreta Oceano e che lavora di fino sull’analisi testuale. Importante anche l’apporto dell’attrice Angela Mussari, che nel Prometeo ha il ruolo di Io e che lo scorso anno era stata la protagonista di Alcesti. Nell’allestimento, presenti anche delle parti danzate affidate ad alcune danzatrici che sono studentesse del Liceo e che fanno parte di una scuola di danza seguita dalla coreografa Nadia Mele. Completano il cast tecnico, la scenografa Tiziana Bellini, Paolo Carbone per il disegno luci, mentre un grande aiuto nella costruzione scenica è venuto da Giuseppe Stillitano e Vincenzo Vilardo che sono collaboratori della scuola ma che, ormai, data la loro bravura, potrebbero aspirare a diventare scenografi a tutti gli effetti. I costumi portano, infine, la firma di Ars Sartoria. La lunga gestazione dello spettacolo sembra non aver fiaccato il regista Antonello Lombardo che, invece, conserva l’entusiasmo iniziale, nonostante la fatica che la messa in scena di una tragedia greca comporta. “Quando ami il tuo lavoro – ha detto alla commissione cultura del Comune – cerchi sempre di mettere da parte quella che può essere la stanchezza, ritrovando in te stesso la giusta energia. Forse la soddisfazione più grande è quella di poter formare dei giovani. In questi lunghi undici anni molti hanno intrapreso questa strada, a livello professionale”. E cita gli esempi di Lorenzo Patella che ha frequentato l’Accademia d’arte drammatica di Siracusa e quest’anno è nel cast dell’Edipo a Colono, di Sara Gedeone che è nello Stabile a Torino, ed altri che sono nei Filodrammatici a Milano o all’Accademia “Silvio D’Amico” di Roma. “Mi ritengo soddisfatto – conclude – anche perché far entrare il teatro nel cuore della gente non è proprio semplice, ma una volta che entra non lo si abbandona più e lo si continuerà ad amare”.
Cosenza, “Prometeo incatenato” di Eschilo arriva al Teatro Rendano
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