L’Unical compie uno sforzo ulteriore a favore degli studenti e riesce ad alloggiare anche gli ultimi rimasti fuori, in quanto non vincitori di borsa, nei prossimi giorni e prima delle feste natalizie. Si tratta di un numero esiguo di studenti finiti in fondo alla graduatoria del bando per il Diritto allo studio, che sono risultati idonei ma non beneficiari di borsa (e quindi non aventi diritto all’alloggio e alla quota in denaro) a causa della mancanza di fondi che l’ateneo attende dagli enti preposti (Ministero e Regione).
Ma per non far pesare i ritardi degli enti terzi sugli studenti Unical, il rettore Nicola Leone, insieme alla governance, ha attivato ogni canale utile per poter garantire il posto letto non solo ai beneficiari (già vincitori della borsa di studio), che sin dall’inizio dei corsi hanno avuto regolarmente il loro alloggio, ma anche ai non beneficiari che, purtroppo, avrebbero dovuto attendere l’arrivo dei finanziamenti per poter usufruire del loro diritto. Il problema non era solo di fondi, ma anche di strutture. Infatti, per via dei ritardi dovuti alla carenza delle materie prime, le ditte vincitrici degli appalti non avevano ancora consegnato circa 200 alloggi ristrutturati nell’ambito degli interventi di miglioramento, la cui consegna era prevista a settembre. Anche in questo caso, l’ateneo ha messo in moto un’azione parallela per non far pesare sugli studenti e sulle famiglie lo slittamento delle consegne e ha reperito, esempio forse unico in Italia, un centinaio di posti letto in hotel cittadini.
Nel frattempo, in queste ore, una parte degli alloggi in ristrutturazione è stata finalmente terminata e consegnata, per cui anche l’ultimo centinaio di studenti non beneficiari avrà il posto letto nei prossimi giorni.
I NUMERI. Lo scorso anno accademico hanno ricevuto la borsa di studio oltre 6.800 studenti per una spesa complessiva superiore ai 24 milioni di euro. Un budget a cui aveva contributo l’ateneo anticipando e investendo risorse proprie. Quest’anno la situazione è ancora più complessa: sono già 7.200 gli studenti risultati idonei ed arriveranno a circa 7.700 con i premi di laurea e gli iscritti del Conservatorio, di cui 2.442 sono già idonei beneficiari. Un vero boom di idonei sul primo anno, di oltre 350 in più rispetto allo scorso anno, perché nell’a.a. 22/23 è stata abbracciata una platea più ampia di studenti a causa dell’innalzamento dei limiti dell’Isee, che ha consentito a molti iscritti in più di poter accedere alla borsa di studio. Inoltre, per decisione ministeriale, è stato ulteriormente incrementato il valore degli importi in denaro delle borse di studio.
Se da una parte questi provvedimenti sono stati accolti con favore da studenti e famiglie, dall’altra hanno comportato un’ulteriore necessità, da parte dell’università, di ottenere maggiori fondi per coprire tutte le borse di studio: il fabbisogno necessario ammonta ad oltre 32 milioni di euro. Fondi che al momento Stato e Regione non hanno ancora trasferito all’Unical, senza contare che l’ateneo è ancora in attesa di un rimborso di circa 9 milioni che ha anticipato per la copertura delle borse dei due anni accademici precedenti.
Va, inoltre, sottolineato che proprio per questa crescita di domande, attualmente il parco immobiliare Unical, seppur significativo con i suoi 2200 posti letto, non è sufficiente a soddisfare tutta la richiesta di alloggi da parte degli studenti.
LE SOLUZIONI. Per aumentare i posti letto a disposizione degli studenti, l’ateneo sta partecipando e sta vincendo numerosi bandi, sia per ristrutturare le residenze, recuperando posti inagibili e migliorando quelli carenti, che per costruire o acquisire nuovi alloggi. Tra questi, pochi giorni fa, l’Unical ha ottenuto un cofinanziamento dal Ministero dell’Università e della ricerca di circa 3 milioni di euro, per residenze da destinare a studenti universitari, per ulteriori 72 posti letto con le strutture connesse.
Dall’altra parte si lavora sul patrimonio esistente, che conta circa 2200 posti letto divisi in dieci quartieri residenziali, provvedendo a manutenzioni e ristrutturazioni laddove necessario.
Tra gli edifici nella disponibilità dell’università, un capitolo a parte riguarda la residenza “Rocchi” che è un importante tassello del piano di potenziamento del parco residenziale (circa 500 posti letto), rimasto finora incompiuto per una serie di avvenimenti avversi che l’attuale governance si è trovata a gestire, ereditandola dalle passate gestioni. A causa del fallimento della ditta, il complesso edile benché quasi ultimato, non era stato consegnato all’ateneo. Il rettore Leone, sin dal suo insediamento, ha cercato una soluzione coinvolgendo anche la Regione Calabria, che si è detta disposta a contribuire attraverso fondi del Social Housing. Sebbene tali fondi risultino attualmente congelati, nelle more del finanziamento, ritenendo strategico questo intervento, l’ateneo ha affidato agli ingegneri il compito di stilare il progetto specifico per quantificare l’importo degli interventi e affidarli al più presto, tramite bando, attingendo nuovamente a fondi propri.
«L’Unical – sostiene il rettore Nicola Leone – garantisce, dunque, un grosso impegno sul fronte dell’edilizia residenziale universitaria, che rappresenta uno dei punti deboli del mondo universitario e che dovrebbe diventare un tema politico, al quale tutte le istituzioni dovrebbero contribuire per favorire la crescita del sistema. Altrimenti, poi, non bisogna sorprendersi quando i dati ci restituiscono un quadro nazionale di iscrizioni in calo (l’Unical in questo è una piccola isola felice) e di un tasso di laureati tra i più bassi in Europa».