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Catanzaro, “Calabria Riparativa”: un modello di giustizia inclusiva da rifinanziare

Il progetto “Calabria Riparativa” (CUP J59J21013930003), realizzato dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS in partenariato con CISME Società Cooperativa Sociale, si è concluso il 31 dicembre 2024 dopo 12 mesi di intensa attività.
Finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito dell’accordo tra la Conferenza delle Regioni e la Cassa delle Ammende, l’intervento ha rappresentato una tappa fondamentale per la costruzione di un sistema di giustizia più vicino alle persone e ai territori.
Calabria Riparativa è nato con l’obiettivo di ridurre l’isolamento delle vittime di reato e promuovere percorsi di responsabilizzazione per gli autori. Nei due sportelli attivati a Catanzaro e Reggio Calabria sono stati presi in carico 40 casi, con servizi gratuiti di consulenza psicologica, sociale e legale. Particolare rilievo ha avuto anche il Fondo di sostegno alle vittime, che ha previsto un contributo economico di 500 euro per le spese connesse al reato subito a favore di 7 beneficiari nel territorio della provincia di Catanzaro.
Parallelamente, sono stati avviati percorsi di gruppo per 132 autori di reato – tra cui 20 donne e 5 minori – nelle case circondariali e negli uffici UEPE di Catanzaro e Reggio Calabria. Le attività, condotte da un’équipe multidisciplinare di educatori, psicologi, pedagogisti e sociologi, hanno favorito la riflessione personale, la consapevolezza e la scelta di nuovi stili di vita.
Il progetto ha potuto contare su una fitta rete di collaborazioni: oltre all’ente regionale, “Calabria Riparativa” ha potuto contare sull’expertise degli operatori e delle operatrici del Centro Giustizia Minorile della Calabria, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria e all’UIEPE Catanzaro, partner di progetto. Una sinergia che ha dimostrato come la giustizia riparativa possa essere un’opportunità condivisa tra istituzioni, terzo settore e comunità.
In particolare, il centro Calabrese di solidarietà ETS rivolge un sentito ringraziamento alla “Regione Calabria – Dipartimento Salute e Welfare” ed al Dott. Gianluca Scali, Responsabile del Procedimento, che ha creduto e investito nel progetto, garantendo un supporto fondamentale per la sperimentazione di pratiche innovative a tutela delle vittime e per la responsabilizzazione degli autori di reato.
Il bilancio di Calabria Riparativa è estremamente positivo, ma il suo valore rischia di disperdersi senza una continuità. Per garantire il radicamento culturale e istituzionale della giustizia riparativa sul territorio calabrese, è necessario che la Regione e gli enti nazionali competenti prevedano nuove misure di finanziamento. Solo così sarà possibile rafforzare i servizi avviati, rendere strutturali gli sportelli di sostegno e consolidare i percorsi di responsabilizzazione.
La sfida è quella di trasformare una sperimentazione riuscita in una politica stabile e duratura, capace di restituire dignità alle vittime, responsabilità agli autori e coesione alle comunità.

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