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Arte e impresa: la Fondazione Banca di Montepaone presenta il catalogo “Utopie dello sguardo” a Catanzaro

L’arte può contribuire allo sviluppo culturale della cittadinanza: ne dà prova Giovanni Caridi, presidente della Fondazione Banca di Montepaone e della Calabria Ionica, che ha trasformato gli spazi della filiale di Catanzaro in un’innovativa residenza per gli artisti.

Nell’ambito del progetto “Art Cube – Spazio per la cultura”, negli ambienti lavorativi dell’istituto di credito catanzarese si sono susseguite le esposizioni delle opere di tre notevoli artisti contemporanei di origine calabrese, consacrati sul territorio nazionale: Cesare Berlingeri, Max Marra e Pino Pingitore.

“Abbiamo maturato l’idea che gli artisti debbano poter far conoscere le loro opere non esclusivamente tramite le istituzioni museali, ma anche nei luoghi di lavoro, facendoli così divenire spazi di correlazione e ispirazione, non solo di produttività, ma anche di bellezza e valore sociale” dichiara Caridi annunciando la realizzazione di un catalogo che racchiude i momenti più salienti delle tre mostre tenutesi nell’insolita galleria d’arte.

Si tratta del raffinato libro d’arte “Utopie dello sguardo”, vetrina cartacea che ferma nel tempo la memoria delle esposizioni, voluti come presìdi culturali sul territorio, la cui presentazione si terrà giovedì 20 marzo, alle ore 17, presso la Biblioteca comunale all’interno di Villa Margherita, a Catanzaro.

L’evento, che, oltre ai tre artisti, prevede l’intervento del presidente Caridi, del critico d’arte Teodolinda Coltellaro, dell’assessore comunale alla cultura, Donatella Monteverdi, dell’editore Florindo Rubbettino – coeditore del volume insieme alla Fondazione – e del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo, sarà moderato da Stefano Bucci, giornalista delle pagine culturali del Corriere della Sera.

Tra le pagine del catalogo, le tele piegate di Berlingeri, i corpi materici di Marra e le astrazioni di Pingitore si susseguono condividendo le rispettive unicità creative e l’essenzialità delle loro identità artistiche. Svelano il senso profondo del loro mondo immaginativo, ma soprattutto offrono, nella differente personalità linguistica, nuova linfa vitale agli occhi di chi guarda, alle utopie che nutrono i loro sguardi.

“Accettando la sfida di alimentare nuove possibilità di passaggi fecondi, per trasformare una singola tappa di un cammino in un momento sostanziale, un improbabile sogno in un processo vitale, i tre artisti instaurano un sottile dialogo di sguardi, un flusso di elementi visivi e luoghi concettuali in un continuo rincorrersi e sovrapporsi di configurazioni mentali e immaginative in spazialità espositive inusuali” commenta il critico nonché curatrice del volume Coltellaro.

Non si tratta di un unico evento, la Fondazione Banca di Montepaone, sempre nell’ottica della divulgazione culturale, è già all’opera per proseguire il percorso di promozione e conoscenza delle forme artistiche contemporanee, con l’intento di attivare una sempre più produttiva interazione dialogica tra mondi apparentemente lontani, come sono, appunto, le realtà dell’impresa e dell’arte visiva.

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